Vaccinazioni obbligatorie: termini scaduti. Chi non è in regola, non entra

Il Presidente provinciale dell'associazione presidi: “È una legge e dobbiamo rispettarla. Non ho notizie di problemi o criticità"

vaccinazioni

È entrata in vigore nel luglio del 2017 e oggi diventa tassativa. Parliamo della Legge Lorenzin che obbliga i genitori a vaccinare i propri figli che frequentano le scuole, dall’infanzia sino alle superiori. Un obbligo le cui conseguenze sono graduate: dall’esclusione per la fascia pre scolare alla multa per chi è nell’età dell’obbligo, quindi ciclo primario e primi due anni delle secondarie.

Ieri, 10 marzo, è scaduto il termine ultimo per le famiglie per presentare la documentazione che certifica la regolarità del calendario vaccinale. La scorsa settimana, il Ministro dell’Interno Salvini aveva scritto alla collega della Sanità Grillo suggerendo di prevedere con decreto la possibilità di derogare per i bimbi di asili e nidi. Una richiesta che ha sollevato una levata di scudi soprattutto da parte dei dirigenti scolastici, chiamati a garantire l’accesso a tutti, compresi gli alunni più fragili.

« Da oggi vanno adempiuti gli obblighi di legge – spiega Giuseppe Carcano, dirigente del liceo Ferraris e Presidente provinciale dell’ANP – c’è una legge che impone comportamenti precisi e noi ci dobbiamo attenere. Stiamo inviando gli elenchi degli alunni ad Ats Insubria, a cui spetterà il compito di vagliare la posizione di ciascuno. Chi non è in regola vede il proprio figlio non ammesso nelle scuole dell’infanzia mentre per gli altri alunni prevale il diritto all’istruzione ma i genitori dovranno pagare una multa».

Le cose, nella nostra provincia, si stanno svolgendo senza intoppi: « Non mi risultano criticità. Sappiamo di casi isolati di “disobbedienza”, ma nessun collega mi ha riferito di problemi con i genitori. È stato un percorso lungo e oggi viene completato».

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Pubblicato il 11 Marzo 2019
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