Il video dell’aggressione a Stefano Candiani: “Tutto è successo in un attimo”
Il Sottosegretario al ministero dell’Interno è stato vittima insieme alla mamma di un’aggressione avvenuta a Bologna durante la fiera Cosmoprof
«Tutto è avvenuto in una frazione di secondo e prima che me ne potessi accorgere la situazione è precipitata e ci siamo sentiti davvero in pericolo». Chi parla è il Sottosegretario al ministero dell’Interno Stefano Candiani protagonista, suo malgrado, di un’aggressione a lui e a sua mamma avvenuta a Bologna durante la fiera Cosmoprof.
La notizia è già rimbalzata e il senatore sta ricevendo i primi attestati di solidarietà.
«Ci trovavamo allo stand della mia azienda di famiglia ed è per questo che ero li con mia madre – spiega Candiani -. Tutto è cominciato quando un cliente è entrato lamentandosi del fatto che nei corridoi vicini allo stand alcune persone avevano cominciato in modo organizzato a fare il gioco delle tre campanelle, quella che tutti sanno essere una truffa».
In quel momento avviene il primo contatto con queste persone. Candiani estrae il telefono e filma quanto sta avvenendo: «ho filmato per precauzione perché stavo andando a intimargli di interrompere quell’attività – racconta – ma quando mi sono avvicinato uno di loro ha cominciato a strattonarmi».
(Questo è il video girato nei momenti precedenti all’agressione)
Nel video si vede questa persona che intima di abbassare il cellulare e quando senta la minaccia di chiamare la polizia fa scattare l’aggressione: «in una frazione di secondo mi ha sbattuto contro il muro e nel parapiglia uno di loro ha aggredito anche mia mamma che è caduta a terra senza neanche riuscire a parare il colpo con le braccia. A quel punto hanno cominciato a fuggire e io ne ho inseguito uno gridando di avvertire le forze dell’ordine. L’ho fatto per un centinaio di metri perché poi sono tornato a soccorrere mia mamma ma quell’allarme che ho lanciato ha scatenato un passaparola che poi è servito effettivamente a fermare i responsabili».
Nel frattempo la signora è stata soccorsa in ambulanza e portata in ospedale dove ha avuto 10 giorni di prognosi.
«È stata davvero una brutta disavventura – spiega Candiani – e sono rimasto veramente sconvolto dalla violenza di queste persone. I quattro principali responsabili erano tre macedoni di 56, 48 e 40 anni e un serbo di 58 anni tutti con precedenti di vario tipo: furto, rapina, violenza privata, ecc. Pare che si tratta di una di quelle bande che si muovo apposta per questo genere di eventi. La cosa sconvolgente qui non è tanto la truffa ma quanto siano pericolose queste persone. Ora spero che ci siano provvedimenti adeguati».
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