Violenza di genere, la nuova aula del tribunale sotto il segno di Artemisia

Con impegno di privati e istituzioni arriva in città un importantissimo presidio per contrastare in tempi rapidi e con le dovute cautele le vittime di reati sessuali e di violenza domestica

Dal 1 gennaio al primo marzo la procura della repubblica di Varese ha ricevuto 189 notizie di reato per violenze domestiche e di genere, talvolta con minori tra le vittime o anche “semplici“ testimoni di scene indelebili.

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La nuova aula protetta del tribunale 4 di 6
Artemisia Gentileschi, il dipinto

Per rendere i tempi delle indagini veloci ed efficaci oggi a palazzo di giustizia c’è uno strumento in più: un’aula per le audizioni protette e per l’incidente probatorio che spesso coincide con la raccolta di una testimonianza a poca distanza di un fatto che verrà utilizzata come prova all’interno dell’eventuale processo futuro; momento importante, delicato, e per il quale le istituzioni devono avere gli strumenti idonei per poterlo affrontare.

Così uno specchio oscurato che non consente di essere visti, due distinte aree di accesso dove la parte offesa può, all’occorrenza, riconoscere un suo aggressore senza sentirsi intimorita anche dalla sola presenza.

Si chiama Aula “E“, ma tutti hanno già cominciando a chiamarla aula Artemisia, perché la sorpresa svelata questa mattina è un meraviglioso murales copia di un autoritratto realizzato dalla pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi e realizzato gratuitamente dallo street artist Andrea Ravo Mattoni, abituato ai colori di Caravaggio di cui la pittrice seguiva il segno.
Artemisia venne stuprata e coinvolta in un processo che per i tempi arrivava a livelli ben più alti dello scabroso, ma con grande dignità e coraggio superò quel momento per riuscire a continuare la propria esistenza, dipingere, proseguire la sua vita assieme ai figli.

La nuova aula protetta del tribunale

Un messaggio di speranza che permetterà alle persone che frequenteranno questo luogo di poter forse anche per solo un attimo rimanere ammagliate dai colori di questa figura, dalla sua posa e perché no, riuscire a superare momenti duri.
La presentazione è avvenuta di fronte alle massime autorità cittadine.

La procuratrice Daniela Borgonovo nel suo discorso ha fatto il punto della situazione, parlando di un pool di magistrati a cui a turno vengono assegnati fascicoli specifici legati al tema delle violenze di genere. Diversi sono stati i soggetti pubblici e privati che hanno reso possibile lo sdoppiamento di uno spazio al piano terreno e la realizzazione degli interventi in muratura, e ancora la posa degli arredi (Ikea, anch’essi regalati); un ringraziamento particolare è naturalmente andato all’autore, abile pensatore di spazi da riempire con soggetti che lasciano a bocca aperta.

«Un’aula indispensabile all’interno di un Tribunale, per assumere le prove di reati violenti in condizioni di dignità e sicurezza per le vittime, con strumenti tecnologici avanzati», ha spiegato la procuratrice.

«Un’aula necessaria per adeguare il processo penale alle ultime riforme: l’incidente probatorio, che si svolge di regola con speciali modalità, senza contatto diretto con le parti che rivolgono le domande in via mediata attraverso il giudice, o lo psicologo, che cristallizza la prova con la videoregistrazione, per evitare future reiterazioni, che assicura l’immediatezza e la genuinità dei ricordi: col passare del tempo aumenta difatti il rischio di vittimizzazione secondaria che può verificarsi con processi lunghi».

A Varese c’è un incremento di incidenti probatori, confermano dalla Procura, che arrivano, in media, «a due a settimana».
Il taglio del nastro è stato affidato alla responsabile dell’ufficio Gip (il giudice che eseguono l’incidente probatorio) Anna Giorgetti, non prima del saluto da parte del giudice Orazio Muscato presidente della sezione penale che ha salutato con favore l’inaugurazione di questa nuova aula ricordando anche gli sforzi che si stanno facendo per via della fortissima carenza di organico: «A Varese c’è una ‘scopertura’ del 50% degli effettivi».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Marzo 2019
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Aula “E”, l’inaugurazione a palazzo di giustizia 4 di 7

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