Ancora stallo a Legnano, il Prefetto non decide e le opposizioni attaccano

Spunta l'ipotesi di una nomina di un commissario ad acta da parte del Difensore Civico Regionale per la surroga del consigliere Rolfi ma le opposizioni attaccano: "Si faccia come a Quarto"

camera ardente bruno gulotta legnano

Mentre le minoranze e i consiglieri dissidenti della maggioranza si ritrovano in una sala riunioni di un’albergo legnanese, continua lo stallo politico in città, in attesa di una decisione da parte del Prefetto di Milano Saccone sulla nomina di un commissario alla guida della città oppure sulla surroga del consigliere Rolfi che aveva dato le dimissioni 24 ore prima degli altri consiglieri comunali, facendo mancare quella contemporaneità che avrebbe reso le cose più facili.

Fratus al capolinea, si dimette più della metà dei consiglieri comunali

L’attività politica è paralizzata, la macchina comunale legnanese rischia di risentire di quanto sta accadendo, con un bilancio di previsione da approvare ma per il quale manca il numero legale per votarlo. Per questo tra le ipotesi in campo ci sarebbe quella di approvare la surroga del consigliere Rolfi tramite un commissario nominato dal difensore civico regionale, con l’obiettivo di poterlo votare.

Il dopo, però, rischierebbe di trasformarsi in farsa. Le dichiarazioni dell’ex-assessore Franco Colombo alla serata con le opposizioni, sono state chiare e suonano come un de profundis per Fratus: «È l’uomo più indeciso che io conosca. Non so nemmeno come abbia fatto a sposarsi. Sulla vicenda Lazzarini la Lega era tutta contro il suo ingresso in giunta».

Il sindaco Gianbattista Fratus, infatti, si ritroverebbe ancor più indebolito e a quel punto per la Lega si porrebbe un problema pesante di gestione della crisi in quanto la situazione attuale è stata creata proprio dalle dimissioni di tre consiglieri del Carroccio. Una via d’uscita ci sarebbe anche con il precedente dello scioglimento del Comune di Quarto (a guida 5 Stelle) quando la maggioranza, in rotta col proprio sindaco, si dimise con modalità simili a quelle di Legnano, ovvero senza contemporaneità. In quel caso il Prefetto decise di sciogliere il Comune e nominare un commissario.

Sulla possibilità di un intervento del difensore civico regionale Carlo Lio (uomo di Forza Italia) per la surroga del consigliere Rolfi i 5 Stelle in consiglio regionale si appellano alla figura istituzionale con tutt’altre intenzioni. Così il consigliere Gregorio Mammì: «Il Consiglio Comunale di Legnano deve essere sciolto e i cittadini devono tornare alle urne. L’intervento di una surroga da parte dell’eventuale commissario ad acta nominato dal difensore civico andrebbe sostanzialmente a risolvere un problema politico interno alla maggioranza che nulla a a che vedere con le competenze affidate al difensore civico stesso. Quella che generalmente si chiama “stampella politica” sarebbe introdotta con un atto tecnico che andrebbe a forza in modo totalmente inopportuno e, a nostro avviso anche non legittimo, una situazione di semplicissima lettura tecnica che porta al commissariamento del Comune».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Aprile 2019
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