C’è molta Europa tra i vincitori dei Cortisonici

Primo premio della giuria al francese In Love e menzione speciale alla Spagna con Cerdita. L’organizzazione premia l’olandese di Hold on, mentre la Giuria Giovani premia la varesina Lucia Bulgheroni

cortisonici 2019

Si chiude la 16esima edizione di Cortisonici , il festival di cortometraggi che porta ogni anno a Varese il meglio del cinema emergente da tutto il mondo. Tutto esaurito per le tre serate di concorso al Cinema Nuovo: un pubblico di fedelissimi al festival che ogni anno segue con partecipazione la cinque giorni cortisonica, apprezzandone i film in gara e partecipando ai momenti collaterali, dagli incontri con gli autori presso la Biblioteca Civica fino alle visioni infernali e deliranti dedicate ai nottambuli.

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Ad aggiudicarsi il Premio della giuria, formata dal collettivo il Terzo Segreto di Satira, è In love, di Les Frères Lopez (Francia). Questa la motivazione dei giurati: «Un’idea fulminante, la capacità di trattare un tema drammatico con ironia e grazia, unitamente a un protagonista con un volto incredibile. Per citare Martufello: di più nin zo».  C’è anche una menzione speciale, che va a Cerdita di Carlota Pereda (Spagna): «Abbiamo deciso di dare una menzione speciale a un altro conh rto che ci ha colpito molto perché poteva rischiare di essere retorico o banale, e invece riesce a declinare il tema in maniera convincente, in particolare nel finale».

Il Premio assegnato dall’organizzazione del Festival va invece a Hold on, del regista olandese Bart Schrijver. La motivazione dell’Associazione Cortisonici è la seguente: «Per aver creato un gioiellino esilarante, asciutto ma molto efficace, sfruttando al meglio l’espressività di due ottimi attori e raggiungendo un invidiabile equilibrio tra i toni delicati della commedia romantica e lo humor nero. E anche per la verità del messaggio: per una donna la scelta del corretto abbinamento scarpa-vestito viene prima di qualsiasi cosa».

Il Premio giuria giovani,  va invece a Inanimate della varesina Lucia Bulgheroni: «Abbiamo scelto questo film perché spesso non siamo noi a decidere del nostro destino: questo può darci un senso di impotenza e vulnerabilità. Ma se ci focalizziamo sui dettagli della vita quotidiana, è possibile riconoscere una sorta di libertà spirituale che viene simbolizzato dalla liberazione dell’uccellino di carta che nell’ultima scena vola via».

La giuria giovani è composta dai ragazzi che hanno realizzato uno scambio europeo Erasmus+ della Commissione Europea sul tema del cinema: lo scambio è organizzato da Cooperativa Toteme e l’associazione portoghese Pasec (Plataforma de Animadores Socioeducativos e Culturais)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Aprile 2019
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