Giovanni Bloisi di nuovo in sella: “Grazie ai medici di Cittiglio e Varese”

Dopo una caduta in allenamento, il ciclista della memoria è stato sottoposto a una serie di interventi, compreso un autotrapianto di osso

ospedale varese

È tornato in sella Giovanni Bloisi, il ciclista della memoria. Partito da Varano Borghi in sella alla sua bicicletta, era arrivato al kibbutz in Israele per raccontare la storia dei “bambini di Sciesopoli”, gli orfani ebrei (da tutta Europa) che furono accolti in un paesino della bergamasca al termine della Seconda Guerra Mondiale.

La sua voglia di viaggiare per testimoniare si era bruscamente interrotta in seguito a un incidente molto brutto. Un’esperienza che, però, è ormai alle spalle grazie alla sua grinta ma anche agli specialisti degli Ospedali di Cittiglio e di Varese.

Per compiere le imprese, Giovanni, appassionato di alpinismo, sci alpinismo e di ciclismo, si sottopone a un allenamento costante. Ed è stato proprio mentre si allenava, l’estate scorsa, su una montagna dietro Cittiglio, che, messo un piede in fallo, cade in una scarpata. «Per fortuna, un albero attutì la caduta – ricorda Bloisi – Grazie all’aiuto dei miei due compagni di allenamento, raggiunsi l’Ospedale di Cittiglio. Era il 28 giugno. Mi diagnosticarono una frattura al malleolo sinistro e all’ulna destra. Mi dissero che dovevano mettermi una placca per ricomporre la frattura».

L’intervento di ortopedia viene eseguito il 2 luglio. Dopo una notte in ospedale, il paziente viene dimesso senza complicazioni. «Tutto era a posto, il braccio non doleva e lo muovevo bene. Alla fine dell’estate, però, ho notato una crosticina rossa in corrispondenza della cicatrice. Ho subito chiesto all’ortopedico che mi aveva operato e il giorno stesso ero in ambulatorio per la visita. Venne fuori che c’era un’infezione all’ulna e che bisognava asportare un pezzetto di quell’osso per sostituirlo con del materiale sintetico».
Anche questa volta l’intervento va bene, ma non è ancora risolutivo: il materiale sintetico, infatti, è provvisorio e comunque non consente i movimenti completi del braccio e della mano.

«Mi mandarono a Varese, per una nuova operazione». In sala operatoria, Mario Cherubino, Alessandro Faggetti e Federico Tamborini, della S.S.D. Microchirurgia e Chirurgia della mano: Giovanni si sottopone a un autotrapianto dell’osso del perone per ricostruire l’ulna. «Il prof. Cherubino mi spiega che si può asportare il perone senza conseguenze e dal perone si può ricavare la parte di osso necessaria per sostituire l’ulna, quella sì indispensabile, soprattutto per chi, come me, ha fretta di tornare in sella alla bicicletta!».

L’intervento di microchirurgia è delicato e complesso, della durata di 8 ore, ma riesce perfettamente. Bloisi ha di nuovo il suo braccio funzionante e non ha problemi a camminare: «Quando, la mattina dopo l’intervento, Cherubino mi disse di camminare, istintivamente ho chiesto le stampelle. Ma lui mi ha detto che non ne avevo bisogno, e infatti, con mia sorpresa, camminavo esattamente come prima, senza alcuna difficoltà!».

Le visite di controllo confermano la buona riuscita dell’intervento e danno l’avallo a Bloisi per ricominciare i suoi pellegrinaggi a due ruote. 

Già il prossimo mese di maggio il Ciclista della Memoria partirà da Padova per raggiungere Bari, seguendo il percorso del capitano Enrico Levi, esautorato dalla Marina Militare Italiana nel 1943 perché ebreo. A luglio, invece, il nuovo grande salto, verso la Russia, sempre in bici, per cercare i luoghi che videro la tragedia dell’ARMIR.

«A me piace definirmi un lento viaggiatore solitario in bicicletta. Viaggio piano, così da permettere alla mia bici di dialogare con la strada, soprattutto con le vie meno battute, quelle che più hanno da raccontare. E viaggio solo, perché i miei percorsi richiedono meditazione. Quando torno, però, racconto, perché la memoria che raccolgo deve essere condivisa. E se posso continuare a farlo, è anche grazie a quei ragazzi eccezionali degli Ospedali di Varese e di Cittiglio!».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Aprile 2019
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