Niente premio di produzione, sciopero all’Ilpea
Per due anni consecutivi non sono stati erogati premi come previsto dal contratto di secondo livello. Il sindacato: «Era il risultato di una storia contrattuale importante. È stata una delusione»
I lavoratori delle Industrie Ilpea spa, azienda chimico-plastica di Malgesso, hanno scioperato per due ore su ogni turno per protestare contro la mancata applicazione da parte dell’azienda del contratto di secondo livello, sottoscritto due anni fa, nella parte relativa al premio di produzione. «Per due anni abbiamo avuto problemi nell’erogazione del premio stesso – spiega Mirco Ciogli delegato della Femca Cisl dei laghi – in quanto il budget viene costruito dall’azienda e negli ultimi tre anni è stato rivisto sempre al rialzo, nonostante la situazione generale sia in calo soprattutto per il rallentamento del settore automotive».
Il timore fondato dei lavoratori, circa 390 tra operai e impiegati, è che anche quest’anno il premio non venga erogato. C’è un problema di calo dei volumi per motivi legati a una flessione della domanda non solo interna ma anche dei mercati internazionali.
Industrie Ilpea spa, multinazionale con una forte vocazione internazionale, nel 2017 ha fatturato 102 milioni di euro (-0,6 rispetto al 2016). Sul piano industriale è una realtà molto solida, ha una grande capacità di innovazione e produce per l’automotive e il settore degli elettrodomestici, tra i suoi principali clienti c’è anche Whirlpool. L’azienda di Malgesso realizza prodotti in plastica, in gomma e in ferrite, materiale quest’ultimo che viene utilizzato per la produzione di magneti per le porte dei frigoriferi e per i motori elettrici. Una solidità che le ha permesso di tenere il mercato anche nel periodo di crisi senza dolorose ristrutturazioni.
«Il contratto sottoscritto nel 2017 – spiega Lorena Panzeri della Filctem Cgil – ha recuperato un po’ la storia passata. È andato abbastanza bene il primo anno, mentre per il secondo e anche per quello in corso non ci troviamo d’accordo con l’azienda rispetto ai parametri. E se i parametri non hanno una condivisione vuol dire che di per sé questo contratto non ha valore».
La decisione di scioperare, secondo i delegati sindacali, nasce dal fatto che a fronte di reiterate richieste di trovare dei punti d’incontro sulla questione premi, non si è arrivati ad alcuna intesa con l’azienda. E così, dopo l’ennesima assemblea dei lavoratori, si è deciso per lo sciopero. Il premio produzione previsto dal contratto di secondo livello aveva un tetto massimo di 2.800 euro. «Era il risultato di una storia contrattuale importante che abbiamo cercato di ricostruire – concludono i due delegati – È chiaro che un po’ di delusione ce l’abbiamo».
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