“No alla strage dei cinghiali”: raid animalista contro il Parco Pineta
I militanti dell'associazione animalista Centopercento animalisti, nella notte tra sabato e domenica ha affisso manifesti sulla sede del Parco per protestare contro l'abbattimento dei cinghiali
Raid notturno dell’associazione animalista 100%animalisti, che nella notte tra sabato e domenica ha affisso manifesti sulla sede del Parco Pineta, in via Manzoni a Castelnuovo Bozzente (Co), per protestare contro l’abbattimento dei cinghiali.
«Il Consiglio di Gestione del Parco Pineta di Appiano Gentile – Tradate ha approvato un piano per la salvaguardia dell’area naturalistica – dicono i responsabili dell’associazione – Area che, secondo i gestori, non è minacciata dall’eccessiva presenza umana, dall’inquinamento, dagli incendi non certo spontanei (come quello che il 25 marzo ha distrutto 10 ettari di bosco), ma è minacciata dalle presenza dei cinghiali. Senza considerare che anche i cinghiali fanno parte della natura, la gestione degli stessi pensata dal comitato è sempre la stessa, la peggiore: eliminare i cinghiali. I cinghiali sono troppi, devastano l’ambiente (loro, non la speculazione edilizia), sono pericolosi e via così con i soliti luoghi comuni falsi che vengono tirati fuori in questi casi per cinghiali, lupi, orsi, nutrie, gazze, ghiandaie e per qualsiasi animale che si permetta i lusso di sopravvivere e riprodursi».
«Secondo questi signori – prosegue l’associazione – i cinghiali vanno uccisi; la loro carne potrà venir venduta, è un buon affare. Un domani, all’occorrenza, lo stesso parametro potrà venir applicato per caprioli e cervi che oggi dicono di voler proteggere. Ora questo piano di sterminio viene sottoposto alla valutazione dell’Ispra, che in genere approva questo tipo di decisioni, e dovrebbe partire in autunno. Il tutto senza che la popolazione venga informata o, non sia mai, consultata».
Secondo i militanti di 100% animalisti, tuttavia, il piano di abbattimento è già iniziato: «La carneficina – dicono – è già iniziata in sordina ed ha compreso anche femmine di cinghiale gravide. Con stupore e spavento degli abitanti della zona, venerdì mattina 12 aprile, i cacciatori armati di tutto punto indossando giubbotti catarifrangenti, hanno battuto il bosco di Venegono Superiore in località Pianbosco. La sorpresa dei cittadini è stata generale, nessuno era stato avvisato, ci chiediamo quindi: se un bambino si fosse addentrato con la sua famiglia nel parco? Diciamo no a questo ennesimo attacco contro gli animali che, fingendo di voler proteggere l’ambiente, mira in realtà a distruggerlo. Per la gioia dei cacciatori, assetati di sangue, sempre pronti ad uccidere».
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