Un pomeriggio da soccorritore sull’ambulanza del 118
Emanuele Monti, presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia, ha voluto trascorrere un pomeriggio al fianco degli operatori del 118 di Varese
Una bimba caduta in casa e un arresto cardiaco. Sono questi i due interventi a cui ha assistito il Presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti nel suo “pomeriggio da volontario”.
Vestito con la tenuta d’ordinanza ha preso servizio alle 14.00 di oggi, venerdì 19 aprile, nella centrale operativa del 118 varesino. In equipaggio con la dottoressa di turno Sabina Campi, l’infermiere Maurizio De Benedetto e l’autista della Croce Rossa Davide Ossola, Monti ha visto da vicino come funziona il servizio di soccorso sanitario.
Ad accoglierlo a inizio turno tutti gli operatori dell’ospedale varesino abitualmente coinvolti dalla squadra di soccorso: cardiologi, neuroradiologi, neurologi, ortopedici, anestesisti. « È davvero un lavoro di equipe – ha sottolineato il responsabile del servizio di emergenza urgenza varesino dottor Guido Garzena – per le principali patologie abbiamo protocolli condivisi che, sin dall’ambulanza, mettono in moto il soccorso fino alla presa in carico dell’ospedale».
Per Monti un modo per toccare con mano dinamiche e procedure molto complesse che, però, hanno valore aggiunto : « Oggi Areu, l’azienda dell’emergenza e urgenza, è un fiore all’occhiello della sanità lombarda tanto che la esportiamo in altre regioni. Voglio però capire se e come siano sistemi migliorabili ulteriormente. Voglio ricordare che il 118 si è dotato di una “app” che si chiama “Wher’are U” che assicura interventi diretti e immediati anche quando non si è in condizioni di rispondere all’operatore».
Ad accogliere Monti, oltre alla direzione strategica dell’Asst Sette Laghi con il direttore Gianni Bonelli accompagnato dal direttore sanitario Lorenzo Maffioli e da quello socio sanitario Ivan Mazzoleni , a dare il benvenuto allo speciale volontario c’erano anche i dottori Federico Carimati neurologo, Andrea Giorgianni neuroradiologo, il dottor Massimo Bianchi, direttore facente funzione del pronto soccorso, Giuliano Zocchi della rianimazione e la dottoressa Titta Castiglioni cardiologa. È stata proprio lei a spiegare il protocollo di cura nel caso di procedure cardiopatiche in urgenza, che sono circa 300 all’anno, e che prevedono la trasmissione diretta dei dati sin dall’ambulanza in modo tale che, all’arrivo, il paziente passa direttamente dal pronto soccorso all’emodinamica.
Dopo le foto di rito, Emanuele Monti ha raggiunto quindi la sala operativa ed eseguito le procedure preparatorie con il controllo di zaino, apparecchiature e automatica. Quindi si è seduto, in attesa della chiamata di emergenza.
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