Coltellata al petto, scarcerata la donna: «Mi sono difesa, voleva uccidermi»

Si sta ricomponendo il mosaico dietro al grave fatto di sangue di sabato scorso. Migliorano le condizioni della vittima

Avarie

Prima una lite furibonda nel pomeriggio, a Tradate. Poi ancora aggressioni verbali nella casa dell’amico, che ospitava quella coppia da alcune settimane.

Lite che diventa qualcosa di molto di più di un semplice discussione con l’uomo, un milanese di 50 anni in preda sembra a un delirio psichiatrico, che impugna due coltelli e mette le mani al collo della compagna, una quarantottenne di Tradate: lei per difendersi prende la prima cosa che si trova nei paraggi, un grosso coltello per la tartare e lo spinge nel petto del compagno.

Questa è la ricostruzione che A.P. ha offerto ieri nel corso dell’interrogatorio di garanzia (era stata arrestata in flagranza di reato per tentato omicidio ma il Pm ha chiesto e non ottenuto la custodia cautelare in carcere) di fronte al giudice per le indagini preliminari di Varese.

Ricostruzione di quanto avvenuto sabato scorso, 25 nmaggio, e offerta dal difensore della donna, l’avvocato Luca Carignola.

«Sì, ha ammesso le proprie responsabilità. Ma ha anche affermato chiaramente di aver agito a fronte di una situazione di grave pericolo, tanto che dai referti ospedalieri in nostro possesso risulta che la mia cliente ha ricevuto un taglio di coltello alla gamba, con una delle due lame impugnate dall’uomo, e di aver pure subito un tentativo di strangolamento di cui porta ancora i segni al collo», spiega il legale.

Ipotesi che naturalmente andranno verificate in sede di giudizio, ma che aiutano a comprendere la temperie di quanto accaduto sabato scorso in quell’appartamento di Tradate. Sui fatti è stato anche sentito a lungo, da parte dei carabinieri della compagnia di Saronno, anche il padrone di casa.

Nell’appartamento sono stati trovati dai militari i coltelli impugnati dall’uomo, alcune dosi di metadone, e l’arma con cui si è consumato il grave fatto di sangue, che dopo l’interrogatorio di ieri sembra mitigato da una causa di giustificazione.

Quindi l’ipotesi che si fa strada riguarderebbe più un eccesso colposo di legittima difesa che un vero e proprio tentato omicidio.

L’arresto in flagranza operato dai carabinieri è stato convalidato, ma il gip ha disposto la scarcerazione della quarantottenne.

In merito alla vittima della coltellata, le sue condizioni sono in netto miglioramento e potrebbe venir dimesso a giorni.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Maggio 2019
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