“L’Orchestra dell’amore”, gli Imbroglioni presentano il secondo Ep

In copertina un tortellino e nel disco pezzi tra swing e pop che ripercorrono i grandi classici della canzone d'autore italiana e inediti. Ecco come si raccontano

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«Swing? Pop? Indie? Blues? Mazurka? No…Noi siamo l’Orchestra dell’amore!». Si presentano così Gli Imbroglioni, band brianzolo/milanese e lo hanno fatto anche stampare sulla copertina del loro ultimo album. E già, perché “l’Orchestra dell’amore” è il titolo del secondo mini EP della band. In copertina un tortellino, che rappresenta la cura, la finezza e il lavoro certosino con cui è stato realizzato l’album: poggia sulla sagoma stilizzata di un cuore, filo conduttore di tutti i brani.

Ma come è nata l’idea dell’Orchestra dell’amore? «Eravamo da qualche parte a suonare e sul nostro tavolo c’era scritto “Riservato Orchestra”, come si diceva negli anni ’60. Per noi è stata un’illuminazione… Siamo noi! Siamo l’orchestra dell’amore!» racconta il cantante Gianmario Mazzola. Da qui l’idea della canzone che dà titolo all’album, pubblicato sulle piattaforme streaming e nei migliori digital store.

Cinque tracce inedite più “Allora vado lì” nata dalla collaborazione con il conduttore radiofonico Giacomo “Ciccio” Valenti e pubblicata la scorsa estate su Spotify e in video su Youtube. Il disco è un viaggio un po’ surreale in un mondo in bianco e nero fatto di balere, tram, temibili squali mangiatori di mani e fumosi banconi da bar. Le sonorità vanno dallo swing della title track, al blues di Milano Tropicale e Squalo, passando per i ritmi in levare di Fernet, il sapore latin di Allora vado lì per finire con le atmosfere jazz di Sbiadisce l’entusiasmo.

«Sono ormai 10 anni che suoniamo in locali piccoli e grandi del Nord Italia e ci capita di incontrare tanti personaggi strani e sentire storie strampalate che poi
mettiamo nelle nostre canzoni» racconta Mazzola. È da qualche anno che la band ha iniziato ad aggiungere pezzi propri a un repertorio fatto prevalentemente da grandi classici della canzone d’autore italiana (Jannacci, Buscaglione, Conte…).

«La risposta del pubblico è stata ottima fin da subito e spesso i pezzi nostri sono i più richiesti tra i bis» raccontano. E così dopo “Swing da trattoria”, uscito nel 2016, arriva “L’orchestra dell’amore”. Il primo disco è stato fatto in economia: tutto registrato in casa. Per questo secondo lavoro la band si è avvalsa della collaborazione di Michele Gallina del Clockwork Studio. Con il nuovo disco arriva anche un cambio di formazione con l’ingresso del nuovo batterista Simone Spadaro al posto di Andrew Fontana, che ha partecipato alle registrazioni dell’album. Gli altri membri della band, oltre a Gianmario Mazzola, sono: Enea Magatti (basso), Stefano “Fox” Fossati (sax), Andrea Franceschi (chitarra) e Massimo Morici (tastiere).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2019
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