Il Pd chiede la reazione delle istituzioni: “Contro un sistema tra affaristi e politica malata”

La presa di posizione dei vertici del partito dopo l'inchiesta che ha travolto Forza Italia: "anche Fontana - dicono - deve chiarire subito gli aspetti emersi nell’ordinanza per allontanare qualsiasi ombra sul suo operato"

bandiera pd

“Si prefigura il quadro di un sodalizio sistematico tra alcuni affaristi senza scrupoli e una parte malata della politica, volta ad alterare bandi, nomine e procedure urbanistiche”.

I vertici del Partito Democratico varesini prendono posizione al termine di una giornata convulsa che ha travolto il partito di Forza Italia in Provincia di Varese e aperto uno scorcio su un quadro politico uscito a pezzi dall’ordinanza dell’inchiesta milanese che ha spiccato arresti e mandati di restrizione per esponenti di spicco tra i forzisti.

“È l’ennesimo scandalo che colpisce il centrodestra in Lombardia e il maggior numero di custodie cautelari riguarda politici di Forza Italia in provincia di Varese – dicono dal partito -. Come Partito Democratico non intendiamo occuparci delle responsabilità individuali degli arrestati e degli indagati. Su quello lavorano forze dell’ordine e magistratura”.

Scrive il partito in un comunicato firmato dai parlamentari varesini Alessandro Alfieri e Maria Chiara Gadda, dal consigliere regionale Samuele Astuti e dal segretario provinciale Giovanni Corbo.

“Ci preme invece denunciare con forza e preoccupazione il quadro allarmante che emerge dalla lettura dell’ordinanza – dice il Pd -. Si prefigurerebbe un sodalizio sistematico tra alcuni affaristi senza scrupoli e una parte malata della politica, volta ad alterare bandi, nomine e procedure urbanistiche. Penalizzando professionalità di valore e imprenditori onesti. E ciò avviene in un territorio importante per lo sviluppo economico del nostro Paese”.

Il Partito democratico punta il dito anche all’interno delle contraddizioni della coalizione di centrodestra:

“È opportuno che tutte le istituzioni reagiscano in maniera determinata rispetto a questi fatti, tenendo alta la guardia e facendo chiarezza per quanto di competenza – scrivono -. A partire dai sindaci e dagli amministratori locali della Lega che amministrano insieme a Forza Italia Gallarate e Busto Arsizio. Così come è dovere di Fontana chiarire subito gli aspetti emersi nell’ordinanza per allontanare qualsiasi ombra sul suo operato. Infine, politicamente ci aspetteremmo che intervenisse con nettezza anche il Ministro dell’Interno. Solitamente loquace quando si parla di scandali in altre regioni. Silente quando il malaffare colpisce la Lombardia. In questi anni, infatti, diversi filoni di inchieste hanno riguardato la Regione Lombardia e le sue partecipate, coinvolgendo anche figure di primo piano della Lega. Salvini è stato segretario della Lega Lombarda prima e della Lega dopo. Stiamo ancora aspettando un tweet o un post e del Capitano comunicatore. Che evidentemente concepisce la battaglia per la legalità solo come una clava da usare contro gli avversari politici”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2019
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