I sindacati dei pensionati scrivono ai candidati sindaci

Si tratta di un'iniziativa siglata da tutte le sigle SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL affinché tutti sappiano che il sindacato unitariamente vuole confrontarsi con le Amministrazioni comunali

Presidio antifascista in piazza

I sindacati dei pensionati della provincia di Varese, in forma unitaria, hanno scelto di scrivere una lettera indirizzata a tutti i candidati sindaci alle prossime elezioni amminstrative del 26 maggio perché prendano un impegno ad aprire i confronti con le Organizzazioni Sindacali sulle materie da loro amministrate.

Si tratta di un’iniziativa siglata da tutte le sigle SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL affinché, spiegano dai sindacati, tutti sappiano che il sindacato unitariamente vuole confrontarsi con le Amministrazioni comunali, con i Piani di zona, con le ASST, con l’ATS e con le RSA sulle condizioni e la qualità dei servizi che mettono a disposizione dei cittadini.

Riportiamo integralmente il testo della lettera aperta ai candidati:

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I Sindacati dei pensionati, Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil, ritengono che il sistema negoziale con le rappresentanze sociali, su obiettivi condivisi, sia il metodo di governo più efficace per garantire equità, giustizia sociale e bene comune.

Per tale ragione le OO.SS della Provincia di Varese ritengono opportuno inviare, ai candidati Sindaci dei Comuni della Provincia di Varese, che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative, i temi rilevanti della piattaforma negoziale che, con CGIL, CISL e UIL, ad inizio anno abbiamo inviato a tutte le Amministrazioni comunali, a nome ed a tutela dei nostri rappresentati e di tutti i loro cittadini, in particolare anziani.

Il documento raggruppa in quattro macroaree le tematiche predominanti della nostra negoziazione sociale che risentirà sicuramente delle scelte di politica economica del Governo nella legge di bilancio. Sarà fondamentale saper discernere le priorità, i provvedimenti realizzabili, con quali risorse e con che metodo. Tema centrale sarà altresì l’omogeneizzazione dei bacini di utenza anche attraverso la riorganizzazione degli Ambiti distrettuali dei Piani di Zona. Sarà necessario integrare e riorganizzare i servizi erogati dalle Amministrazioni locali per assicurare ai singoli cittadini diritti e pari opportunità, rafforzando l’equità sociale e la stessa democrazia. Per questo occorrerà operare affinchè continui la semplificazione istituzionale del territorio lombardo, con le unioni o meglio le fusioni dei comuni.

1. Fiscalità locale
– Al fine di garantire una maggiore giustizia sociale ed anche maggiori entrate per il Comune, va sviluppata un’efficace azione di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, attivando i Patti antievasione con l’Agenzia delle Entrate che garantiscono ai Comuni un ristorno del 100% delle somme recuperate. Tali risorse si possono investire nella spesa sociale o nella riduzione di altri tributi.
A tal scopo si potrebbero realizzare Progetti di ambito per la formazione del personale degli uffici tributi.
– Tasse e tariffe. Progressività basata sull’ indicatore Isee con il quale definire le soglie minime d’accesso/fasce, o la compartecipazione dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda i servizi alla persona (trasporti, mense, diritto allo studio, Sad, ecc.)

2. Servizi alla persona
– Confronto con le forze sociali per interventi socialmente equi: Asili nido, RSA, trasporti, minori, disabili, ecc.
– Confronto relativo a interventi a sostegno dell’istruzione pubblica, dell’assistenza scolastica e dei servizi pre e post scuola.
– Lotta alla povertà. Confronto sulle situazione di bisogno e di indigenza, creando anche un fondo per interventi urgenti.
– Politiche per la famiglia. Studiare iniziative rivolte a famiglie indigenti e/o famiglie che assistono anziani, minori disabili.
– Politiche abitative. Interventi contro il disagio abitativo (sostegno affitti, aiuti contro la morosità incolpevole); PGT e aree per l’edilizia residenziale pubblica; recupero del centro storico e delle aree dismesse.
– Campagne di prevenzione e stili di vita in particolare per gli anziani
– Dare sostegno e stipulare convenzioni con le Associazioni di volontariato locali e territoriali per integrare i servizi di assistenza e trasporto per persone non autosufficienti

3. Viabilità e trasporti
Dare servizi adeguati ai bisogni dei cittadini e degli anziani, in particolare con problemi di mobilità. Progettare una nuova e migliore viabilità, attenta ai collegamenti con i servizi e con le aree ricreative, nonché con funzionali sistemi di parcheggi.

4. Sicurezza e integrazione
Nella consapevolezza che accoglienza e sicurezza non possono essere disgiunte, riteniamo importante agire su entrambi i fattori.
Per questo può essere utile incrementare momenti di informazione/formazione sul tema dell’integrazione e favorire buone pratiche per la sicurezza basate sulla collaborazione fra vicini.
Infine, consapevoli che gran parte dei servizi socio-sanitari sono afferiti a livello di ambito territoriale, come organizzazioni sindacali chiediamo di essere coinvolti, così come previsto dal protocollo d’intesa del 4 aprile 2019 tra Anci Lombardia e le OO.SS. lombarde, nel confronto con le Assemblee dei Sindaci di distretto e le Assemblee dei Sindaci di ambito, con l’obbiettivo di perseguire omogeneità e semplificazione d’accesso ai servizi ed alle prestazioni (sportello unico d’accesso, presa in carico, avvio dei Poas, Pot e Preest)
ANCI e CGIL-CISL-UIL, SPI-FNP-UILP della Regione Lombardia si riconoscono da sempre come interlocutori, con una competenza negoziale reciproca relativa ai temi del sociale, della sanità e della fiscalità. Il tutto senza ledere le reciproche autonomie e ruoli.

Si chiede ai Sindaci di riconoscere le organizzazioni sindacali confederali ed i rispettivi sindacati dei pensionati quali interlocutori negoziali sui temi anzidetti.
Cordiali saluti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2019
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