Tangenti, decapitati i vertici delle società pubbliche in provincia
Le misure cautelari, in carcere o ai domiciliari, toccano l'urbanistica gallaratese e le principali partecipate sovracomunali che si occupano di rifiuti, servizi, acqua. In carcere Caianiello, l'assessore Petrone, il consigliere Accam Bilardo e due imprenditori

L’inchiesta sulle tangenti in Lombardia decapita i vertici delle principali società pubbliche in provincia – tra Varese e Busto – e tocca pesantemente i vertici dell’urbanistica a Gallarate.
In carcere finiscono, oltre a Nino Caianiello (definito «amministratore di fatto» delle principali partecipate della provincia), anche Alessandro Petrone assessore all’urbanistica a Gallarate e Alberto Bilardo, consigliere di Accam, già assessore a Somma e Cassano Magnago; a loro si aggiungono l’imprenditore dell’edilizia Leonida Paggiaro e l’architetto Piermichele Miano, coinvolti nella «tangente al quadrato» che passa dall’urbanistica gallaratese.
Ai domiciliari vanno invece l’amministratore delegato di Accam Laura Bordonaro, il neocoordinatore di Forza Italia (e consigliere delegato alle partecipate a Busto) Carmine Gorrasi, il consigliere di Prealpi Servizi Marcello Pedroni (che è anche coordinatore degli enti locali di Forza Italia). Ai domiciliari anche l’avvocato Stefano Besani, che avrebbe avuto un ruolo centrale nella vicenda dell’urbanistica a Gallarate. Ai domiciliari anche l’imprenditore gallaratese Piero Tonetti e il 48enne Davide Borsani, consigliere di Alfa srl.

Saverio Bratta, amministratore di Alfa srl, la società di gestione del servizio idrico integrato, non potrà lasciare la sua abitazione di Bari nelle ore notturne (quindi di fatto viene tenuto lontano dal contesto varesino).
Tangenti, in provincia “un sistema feudale” intorno a Nino Caianiello
L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misura cautelare minore, viene applicata a persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta, tra cui l’assessore di Cassano Magnago Paola Saporiti, l’imprenditore di Forza Italia Gianluca Quartesan (in qualità di componente della commissione paesaggio del Comune di Gallarate, per il presunto ruolo nella vicenda urbanistica gallaratese), la dirigente del Comune di Gallarate Marta Cundari.
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Non e’ colpa loro se hanno messo le mani nella marmellata, ma delle centinaia di migliaia di elettori che gli hanno conferito la possibilita’ di farlo. Cosi’ come per Formigoni, ora finalmente in carcere, che era stato votato per ben 3 volte dagli stessi elettori. Il problema e’ che il male causato ricade su tutti!!
I grillini sono incapaci…..se solo gli italiani si convincessero che una nazione corrotta non ha futuro,questa gente verrebbe spazzata via in un secondo e l’italia sarebbe finalmente libera.