Confartigianato promuove la flat tax e boccia il salario minimo

Assemblea nazionale degli artigiani a Roma alla presenza di Salvini, Di Maio e Giorgetti

Confartigianato

«Dobbiamo rimetterci in cammino, non litigare stando fermi». Il presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti ha concluso così la sua relazione all’assemblea nazionale alla “Nuvola” della Fiera di Roma, di fronte ai due ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che non hanno nascosto diverse sensibilità.

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L’assemblea, alla quale hanno partecipato una ventina di imprenditori e i vertici di Confartigianato Imprese Varese, tra cui il presidente Davide Galli e il direttore generale Mauro Colombo, ha raccolto numerosi esponenti politici del territorio, a partire dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti e dal viceministro allo sviluppo economico Dario Galli, oltre al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ai deputati Matteo Bianchi (Lega) e Maria Chiara Gadda (Pd) e al senatore Alessandro Alfieri (Pd).

Un’occasione plenaria per fare il punto a un anno di distanza dal debutto del Governo giallo-verde, che all’assemblea di Confartigianato del 2018 prese degli impegni importanti con il mondo delle piccole imprese. «Tante cose positive sono state avviate, tra cui azioni che chiedevamo da anni e che finalmente abbiamo visto entrare nell’agenda del Governo, in tema fiscale o come incentivi per investimenti e assunzioni – ha ammesso dal palco il presidente Merletti – Tuttavia, non possiamo sottacere che tutte le misure positive rischiano di vanificarsi se il sistema non garantisce la sua tenuta complessiva».

Un invito alla responsabilità nel momento del confronto serrato con l’Unione Europea e alla vigilia di una manovra economica che il numero uno di Confartigianato nazionale chiede di scrivere «pensando al piccolo imprenditore che si deve sedere davanti al direttore della filiale di una qualsiasi banca e contrattare un finanziamento, per comprare nuovi macchinari, fare investimenti o, peggio, far fronte ad esigenze di cassa dovute ai ritardati pagamenti».

Perché, il monito di Merletti, «per questo imprenditore ha importanza eccome se lo spread è 250 invece di 100». Il differenziale tra Btp e Bund infatti «diventa qualcosa di reale» per chi si muove nell’economia: un «divario che si riduce con la crescita. E più crescita vuol dire più impresa». Motivo per cui il Governo dovrebbe «concentrarsi sui temi reali dell’economia, per offrire credibilità agli investitori che ogni mese comprano 30 miliardi del nostro debito», per «saper indicare la direzione giusta per tornare al tempo in cui la parola Italia voleva dire fiducia».
«Un tema, quello della fiducia, fondamentale al pari di quello dello sviluppo: perché non c’è sviluppo senza fiducia e non c’è investimento senza fiducia e senza un supporto concreto da parte del Governo – analizza a sua volta il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli – Penso, in proposito, all’importanza di proseguire investimenti sul fronte della digitalizzazione delle imprese, per non disperdere il patrimonio di risorse messe in campo anche dalle Pmi per aggiornare sé stesse, le proprie apparecchiature e le proprie competenze ai canoni della nuova digitalizzazione».

Un appello che il numero uno di viale Milano rilancia da Roma rafforzando la voce di un altro varesino, il presidente nazionale Merletti. «Ci sono fattori da non sottovalutare per assecondare
l’impresa a fare impresa, cosa fondamentale per il benessere del Paese» prosegue Galli. Come lo spread non è da sottovalutare, e come non lo è la digitalizzazione, anche le clausole di salvaguardia Iva non devono diventare «una questione ideologica», ma vanno affrontate «pragmaticamente», incalza Merletti: la proposta di Confartigianato è di «procedere ad una rimodulazione del complesso delle aliquote Iva, che sia anche l’occasione per la correzione di alcune incongruenze e disequilibri. Anche perché prima o poi non ce la faremo a sostenere il peso della sterilizzazione e dovremo subire un aumento lineare drastico e difficilmente sostenibile. E la depressione dei consumi, allora sì, potrebbe essere profonda».

Un altro tema di strettissima attualità su cui Merletti ha usato parole molto chiare è quello del salario minimo legale: «Siamo contrari a una misura negativa per le imprese e soprattutto per gli stessi lavoratori, i cui salari sarebbero schiacciati sulla soglia minima e perderebbero, insieme alla libera contrattazione, tutti i vantaggi che ne derivano, uno per tutti la bilateralità con i benefici relativi. Si pensi, piuttosto, a ridurre il costo del lavoro, appesantito da un cuneo
fiscale al 47,9%, quasi 12 punti in più della media dei Paesi avanzati». Ad esempio, arriva un «sì alla flat tax, accompagnata da una reale semplificazione».

E un appello, quello del presidente Davide Galli, alla commissione finanze e al Parlamento stesso affinché non dimentichino in un cassetto la proposta di legge “Aree di Confine”, che agisce sul
netto in busta per riequilibrare la disparità di trattamento salariale tra Italia e Canton Ticino, specie in un momento in cui nel Luinese «sono tornati a tirare i venti della crisi».

Merletti, inoltre, al ministro Di Maio ricorda: «Quanto reddito da lavoro si potrebbe creare con i 5,6 miliardi impegnati nel 2019 per il reddito di cittadinanza?». E lancia un appello per la legge annuale sulle Mpmi («gli diamo atto che ha convocato il tavolo») e per la riforma della legge quadro sull’artigianato: «Noi preferiamo diventare più alti, non più grandi».

Conclude Davide Galli: «L’assemblea annuale di Confartigianato è l’occasione per guardare in faccia chi ci governa e far sentire la voce delle imprese, che è quella del 99 per cento circa dell’intero tessuto economico nazionale. In questo senso considero chiari gli indirizzi sui quali orientare la prossima azione politica, specie in previsione della legge di Bilancio, e rimarco ciò che per la provincia di Varese sarebbe decisivo, a fronte di risparmi di scala e del contenimento della spesa pubblica: tecnologia, sostenibilità e innovazione, sia nelle imprese che nella Pa. O tutto, al di là della retorica, si ferma.Noi artigiani preferiamo diventare più alti, non più grandi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2019
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