“Grande fiducia, ma il Del Ponte sembra la fabbrica del Duomo”
La Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso riconosce i grandi sforzi in atto ma preferisce la cautela parlando del futuro
Il Del Ponte torna a far parlare di sè. Normale che se ne parli spesso, visto che è un progetto che sta molto a cuore al territorio!
Non vi è dubbio che Regione Lombardia negli ultimi tempi abbia fatto dei passi avanti, che il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti si sia prodigato e che la nuova Direzione Strategica sia proiettata a farlo decollare.
Tuttavia le incognite che provengono dal passato e che tutt’ora persistono, rendono obbligatoria una certa prudenza agli entusiasmi e consigliano di tenere sempre alta e viva l’attenzione sul polo materno infantile.
Di medici ed infermieri bravi ne sono arrivati, ma diversi, di nuovi e di vecchi, se ne sono anche andati.
Non dimentichiamoci che il progetto ha avuto una prima falsa partenza nel 2001, poi è ripartito nel 2007, posa della prima pietra nel 2010, iniziato il secondo lotto nel 2012, chiavi consegnate alla fine del 2015, taglio del nastro nel 2017, siamo nel 2019 (quanti anni sono passati?) e la strada è ancora lunga.
Ci è mancato poco che non si aprisse la Neuropsichiatria Infantile. Per la fine del 2017, poi del 2018 avrebbero dovuto aprire gli altri reparti, vogliamo credere che il 2019 sia la volta buona!
Il terzo lotto, previsto fin dallo studio di fattibilità presentato in un convegno dall’ASST e dalla Regione nel 2007, non è nemmeno ancora finanziato nonostante ben tre impegni di giunta regionale in vari anni e vertici istituzionali regionali varesini, l’avv. Roberto Maroni prima, il governatore Attilio Fontana ora, che nel 2006 fu tra i protagonisti a promuovere il polo materno infantile al Del Ponte.
Che piaccia o no questa è la realtà. Una realtà con la quale bravissimi medici, infermieri ed operatori sanitari fanno i conti eppure riescono a dare il meglio per farlo crescere, prosperare, ma soprattutto per curare i bambini. A volte pensiamo che prima o poi a loro spunterà l’aureola!
E noi de Il Ponte del Sorriso siamo ottimisti, altrimenti non saremmo tutti i giorni in prima linea nel reperire fondi per aiutare i bambini a guarire giocando, donare arredi e costose attrezzature, gestire la casa del sorriso per le famiglie più lontane.
Però, per dirla alla lombarda, il Del Ponte è come “el domm de Milan”, inutile negarlo. Forse è ora di dare un’accelerata più efficace.
Emanuela Crivellaro
Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso
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