Una mostra sul futuro di Varese nel negozio in disuso di corso Moro
Saranno i ragazzi del Politecnico di Milano a riempire le due vetrine, con ventiquattro progetti destinati a quattro aree urbane diverse della città. Inaugurazione della mostra, sabato
Sono arrivati oggi pomeriggio, 3 giugno 2019, a Varese gli studenti del Politecnico di Milano che, in accordo con il Comune, animeranno nei prossimi giorni uno dei negozi vuoti da tempo in via Aldo Moro: palette e scope alla mano, hanno cominciato a lavorare per dare nuova vita allo spazio in disuso sotto i portici di corso Aldo Moro.
Da negozio storico a punto di riferimento: il comune prova una nuova riqualificazione
Il segreto così è svelato: saranno infatti loro a riempire le due vetrine, con ventiquattro progetti destinati a quattro aree urbane della città come la chiesa sconsacrata dell’ex Collegio sant’Ambrogio, l’ex scuola elementare di Cartabbia, l’ex lavatoio di Casbeno e l’ex roccolo all’interno dei giardini pubblici.
Il progetto era stato approvato in Giunta meno di due settimane fa: lo spazio è di proprietà dell’Agenzia del demanio e verrà per ora riaperto sperimentalmente per un mese.
La mostra, dal titolo “24×4. Varese: ventiquattro progetti x quattro avanzi urbani“, è realizzata dal professor Luciano Crespi e dagli studenti del corso di laurea in Design degli interni, alle prese con il loro laboratorio finale per la tesi triennale. L’inaugurazione sarà sabato 8 giugno alle 11.00.
Il progetto, cui ha collaborato l’assessorato alla Pianificazione territoriale di palazzo Estense, ha ottenuto anche il patrocinio dell’Ordine degli architetti della Provincia di Varese.
«Essere arrivati fin qui – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati – è un motivo di grande orgoglio. Il nostro obiettivo è riportare la vita in uno dei luoghi centrali della città e lo faremo grazie alle idee di sessanta giovani studenti. Per noi è l’ennesima occasione di rigenerazione urbana, un percorso che coinvolge non solo i grandi edifici ma anche gli spazi più piccoli».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Fa suonare l'inno russo in assemblea per provocare la delegata sindacale ucraina. Sospeso funzionario della Fit Cisl dei laghi
lenny54 su Tre Valli, il rispetto dovuto ai corridori e quello che i corridori non hanno avuto
Prick su Tre Valli, il rispetto dovuto ai corridori e quello che i corridori non hanno avuto
PaoloFilterfree su Trasporti in Lombardia, Fontana tuona contro Rfi: "Basta scuse sui disservizi"
Felice su Trasporti in Lombardia, Fontana tuona contro Rfi: "Basta scuse sui disservizi"
lenny54 su Caffè, sostegno e dignità: un giorno nella quotidianità dei senzatetto di Varese
Trovo questo articolo demoralizzante..
Al diavolo i progetti dei giovani designers. A loro non gliel’hanno certo detta la dura verita’!
Ero presente nei tristi giorni della chiusura dove moltissimi cittadini entrando si indignavano per l’ennesimo insulto ai negozi storici Varesini chiusi contro la volonta’ dei proprietari solo perche’ situati in quel maledetto palazzo inps, da amministrazioni avide scellerate e senza scrupoli!
Ormai rimane solo il droghiere Vercellini..e andrebbe sostenuto!