Ma i superfood funzionano davvero o sono solo la moda del momento?

Superfood, un tema quantomeno controverso e discusso. Da una parte, le aziende che li commercializzano li "spingono" a colpi di marketing strategico, mentre dall'altra i consumatori poco consapevoli ne esaltano ancor più le decantate qualità riproponendoli a loro volta, nei discorsi con gli amici e sui social network, come alimenti miracolosi

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Superfood, un tema quantomeno controverso e discusso. Da una parte, le aziende che li commercializzano li “spingono” a colpi di marketing strategico, mentre dall’altra i consumatori poco consapevoli ne esaltano ancor più le decantate qualità riproponendoli a loro volta, nei discorsi con gli amici e sui social network, come alimenti miracolosi.

In mezzo a questa partita, c’è l’arbitro scienza, che cerca di mediare e dimostrare cosa c’è di vero e di falso in queste mode stagionali che si ripresentano ciclicamente.
Ma i superfood funzionano davvero o sono solo la moda del momento?

Partiamo da un presupposto: mai come nel caso dei superfood si può dire che la verità sta nel mezzo. Forse basterebbe togliere l’aggettivo “super” per ridimensionare la situazione ed essere più oggettivi e sinceri verso degli alimenti che, effettivamente, hanno dei punti positivi a loro favore. Il tutto spesso e volentieri dimostrato dalla scienza.

I superfood sono presentati come alimenti super ricchi di nutrienti la cui assunzione porta degli importanti benefici per la salute.

Nel 2007, l’Unione Europea ha messo un freno a questo marketing selvaggio, proibendo la parola superfood sulle confezioni dei prodotti (eccezion fatta per casi giustificati da reali ricerche autorevoli). Nonostante questo, le mode corrono più veloci delle “leggi” stesse, alimentate anche dal modo in cui, ciclicamente, tv, giornali, social network e negozi propongono questi alimenti.

Cerchiamo di capire insieme da quale parte della bilancia è giusto far pendere l’ago, se dalla parte dei produttori o dalla parte della scienza.

Bacche di GOJI

Le bacchè di Goji, in “arte” Lycium barbarum e Lycium chinense, provengono dalla tradizione cinese.

Si attribuisce alle bacche di Goji la proprietà di rafforzare il sistema immunitario, con decantati benefici sull’incremento della libido, una sorta di “Viagra” naturale insomma. Per quest’ultima tesi però non esistono studi di supporto in merito, mentre per la prima, sui benefici immunitari, si: le bacche effettivamente contengono un carotenoide che aiuta a contrastare la degenerazione del tessuto oculare legata all’invecchiamento.

Come si è potuto vedere, quindi, in merito alle bacche si racconta la verità… È bene ricordare comunque che anche gli spinaci, alimento dalla tradizione meno nobile, possono vantare dalla loro 12mg/100 gr di questo carotenoide, contro i 7.38 mg/100 gr delle bacche (acquistabili su www.weightworld.it). Eccezion fatta per il prezzo, le bacche comunque confermano ciò per cui vengono proposte.

Semi di Chia

La Salvia hispanica, da cui si ricavano i semi di Chia, è una pianta che trova le sue origini nel certo/sud America. “Dovrebbe” essere un superfood, ma in questo caso il condizionale è d’obbligo. Il marketing l’ha dipinta nel corso degli anni come un alimento straordinariamente ricco di Omega-3, 17 gr ogni 100 gr di prodotto, ed effettivamente è una quantità particolarmente alta, circa 8 volte maggiore del salmone, per intenderci.

Tuttavia, la tipologia di Omega-3 presente nei semi di Chia è diversa da quella del pesce, perché differentemente e più lentamente assimilata. Se siete vegetariani o vegani, e state pensando che nonostante questo sia comunque un’alternativa al pesce nella vostra dieta, avete ragione, lo sono insieme ai semi di lino ad esempio.

Attenzione anche a un altro fattore che caratterizza i semi di Chia: se è pur vero che difficilmente ne mangerete grossi quantitativi, è altrettanto vero che 100 gr di semi danno un apporto calorico simile a quello di un Big Mac, oltre 400 calorie.

Avocado

La Persea americana trova i suoi benefici negli acidi grassi mono-insaturi e nel ricco apporto calorico. Nel caso dell’Avocado, la scienza ha spezzato una lancia a favore, confermando quanto decantato dai commercianti, nonostante sia bene ricordare che la stessa tipologia di acidi la si può ottenere da alimenti più comuni, come l’olio di oliva e la frutta secca.

Sfatata, invece, la leggenda metropolitana che l’Avocado possa ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Tecnicamente, potrebbe essere vero, se non fosse che un frutto ha oltre 200 calorie, che un consumo eccessivo di avocado porterebbe quindi a un aumento di peso, con conseguente innalzamento di malattie cardiovascolari.

Acqua di Cocco

Proposta come alternativa naturale alle bevande isotoniche che generalmente vengono utilizzate dagli sportivi, l’acqua di Cocco – che spesso viene chiamata in modo erroneo latte di cocco – mette in campo alti livelli di potassio che dovrebbero migliorare l’assorbimento dell’acqua, aumentando quindi l’idratazione. Effettivamente, è vero che abbia nel suo palmares delle qualità alti quantitativi di potassio. Altra bevanda interessante da questo punto di vista è il green coffee, capace di accelerare il metabolismo e ricchissimo di antiossidanti contro i radicali liberi.

Alghe commestibili

Le alghe commestibili sono commercializzare in varie “forme”, con nomi e sapori decisamente differenti tra loro. Tra le loro qualità il marketing ne annovera gli alti livelli di vitamina B12, ferro, calcio e iodio. Attenzione, però: quantitativi maggiori di calcio li potrete trovare, ad esempio, nel formaggio o nel tofu e il ferro nelle lenticchie e nella frutta secca.

Per quanto riguarda, invece, la vitamina B12, stavolta si deve davvero spezzare una lancia a favore del marketing, poiché le alghe sono uno dei pochissimi esempi chiaramente non animali che realmente sono ricchi di questa vitamina: sono quindi un ottimo alimento per vegetariani e vegani.

Si potrebbe proseguire la lista dei superfood decisamente a lungo. Molteplici difatti sono questi alimenti con buoni valori nutrizionali che vengono proposti ciclicamente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2019
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