“Teatro come luogo di cultura ed educazione”: al via la prossima stagione al Teatro delle Arti

Tra il debutto come attrice di Fiona May, il ritorno di attori che hanno già calcato il palco di via don Minzoni e lo spettacolo di Ale e Franz, la stagione 2019-2020 del Teatro delle Arti è già pronta

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«Il nostro Teatro delle Arti non è solo un luogo di cultura, ma anche un luogo dove la gente si incontra»: questo lo spirito che da anni anima il teatro di Gallarate.

La nuova stagione teatrale del Teatro delle Arti 2019 – 2020 è pronta a partire e questa mattina don Alberto Dell’Orto, don Riccardo Festa ed il neoassessore alla Cultura Massimo Palazzi hanno presentato il programma degli spettacoli in cartellone. Palazzi ha portato i saluti e la partecipazione dell’amministrazione: «Anche se da ultimo arrivato che sale su un treno in corsa, ne sono contento: ciò significa che l’amministrazione funziona bene».

Con alle spalle un’annata teatrale soddisfacente, anche se «non più come quelle stra-esaurite di un tempo», commenta don Alberto, ed un indice di gradimento da parte degli spettatori, il Teatro delle Arti è pronto per il nuovo anno. Il calendario di massima c’è già, anche se «la presentazione ufficiale della stagione 2019 – 2020 sarà a settembre, come sempre», sperando non vi siano modifiche o cancellazioni durante l’estate.

Molti i ritorni di attori che hanno già calcato il palcoscenico, come Isa Danieli e Giuliana Del Sio ed il loro Le signorine, in scena il 5 ed il 6 novembre (regia di Pierpaolo Sepe): nei panni di due sorelle zitelle, le due attrici si scambiano accuse reciproche nel corso della loro esistenza. «Una grande prova delle attrici», a detta di don Alberto. La Menzogna, diretta da Piero Maccarinelli (26 – 27 novembre), svela la falsa morale delle convinzioni su cui i protagonisti, Serena Autieri e Paolo Calabresi, hanno basato le loro vite. «Due serate faranno uscire dal teatro contenti», assicura don Alberto, saranno le date di La Bibbia riveduta e scorretta: con un testo complesso e dissacrante «ma con garbo» Gli Oblivion torneranno alle Arti il 10 e l’11 dicembre.

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Il nuovo anno si apre con Nati sotto contraria stella, con Ale e Franz (14 – 15 gennaio) e con la regia di Leo Muscato: «la dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo» viene raccontata da sette comici viandanti con toni ora comici ora tragici. A suggellare l’ormai storico legame con il Teatro Franco Parenti di Milano, Buon anno ragazzi offre – regia di Raphael Tobia Vogel – una riflessione sulle difficoltà nel gestire gli affetti. «Il nostro è un rapporto privilegiato con il teatro milanese. Franco Parenti ha lasciato alle Arti una delle dediche tra le più commoventi», ricorda don Alberto, «il nostro teatro era la sua sala del cuore, seconda solo al Parenti».

L’ex campionessa mondiale di salto in lungo Fiona May debutterà in teatro con Maratona di New York, il 10 – 11 marzo, al fianco dell’attrice Luisa Cattaneo. Finora in questo spettacolo, con la regia di Edoardo Erba, hanno recitato solamente attori uomini, ma il regista ha trasformato il testo – «che ha grande valore di umanità» – al femminile.

Un titolo che sicuramente gli studenti apprezzeranno è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, in scena il 23 ed il 24 marzo. Tratto dal romanzo di Mark Haddon, il testo di Simon Stephens nel 2013 ha vinto sette Laurence Olivier Awards. «Questo è un testo in cui si spera molto, anche perché il romanzo viene letto a scuola ed è molto conosciuto tra i giovanissimi».

Chiude la stagione un’opera di Molière (21 – 22 aprile), Tartufo, commedia su un profeta anticonformista che maledice e combatte un mondo di materialismo, consumismo e dissolutezza.

Sebbene la stagione sia quasi al completo, gli abbonamenti saranno rinnovabili da settembre, «ma chi vuole può già inviare mail alla segreteria per avere informazioni maggiori». E gli abbonamenti under 30? «Quest’anno è andato malino, ma trattandosi della prima volta che lo abbiamo proposto pensiamo sia solo una questione di rodaggio. Lo riproporremo».

I ringraziamenti di tutto il gruppo organizzativo sono andati a don Alberto, «che si dimostra ancora una volta per il maestro che è».

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Pubblicato il 13 Giugno 2019
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