Il futuro dell’ospedale? Lo decidiamo tutti insieme
Grande convention venerdì 5 luglio organizzata dall'Asst Sette Laghi e aperta ai 5000 dipendenti. L'obiettivo è quello di progettare il futuro
Come saranno gli ospedali tra tre e cinque anni? Quale integrazione con il territorio? Come far eccellere le professionalità presenti? Quali ambiti di ricerca potenziare?
Sono alcune delle domande a cui si vorrà dare risposta domani pomeriggio, venerdì 5 luglio, nel corso della Convention: “Re loading”, organizzata dall’Asst Sette Laghi, aperta a tutti i dipendenti, le associazioni di volontariato, le amministrazioni comunali e tutti coloro abbiamo un interesse legato all’ente ospedaliero.
Più che dare risposte, la giornata di domani, nelle intenzioni della direzione strategica della Sette Laghi, vorrà porre le basi per una riflessione condivisa: « È una modalità nuova che sta prendendo piede – commenta il direttore generale Gianni Bonelli – di “co-production” ed “empowering” per aggregare e costruire uno spirito di squadra e risvegliare l’orgoglio di appartenenza. Un modo per individuare forme di sviluppo sostenibili dove i cittadini diventino protagonisti non solo come pazienti ma anche come risorse».
Le sfide che attendono l’Asst Sette Laghi, come tutte quelle lombarde, sono tante: dopo 4 anni dall’approvazione della Riforma della sanità, le novità introdotte dalla normativa andranno messe a regime. Così l’individuazione delle sedi di “Presst” e “Pot”, piuttosto che la trasformazione dei diversi presidi ospedalieri e sedi dei distretti verranno valutate in modo da rispettare le vocazioni di ciascuno e le necessità del bacino territoriale di riferimento.
Un disegno complesso che dovrà anche essere coraggioso per innovare nel solco dello spirito riformista. La giornata di domani vedrà anche la somministrazione di un questionario che porrà domande di visione futura a tutti i dipendenti: « È una fetta di popolazione importante – chiarisce Bonelli – i nostri lavoratori sono anche utenti dell’ospedale e hanno famiglie che allargano così lo spettro dell’indagine».
Da sabato mattina, individuate idee e suggestioni, il collegio di direzione della Sette Laghi si riunirà per sistemare e organizzare il lavoro che dovrà portare alla definizione del POAS, il piano di organizzazione aziendale, atteso per la primavera prossima.
Un documento di programmazione da cui potrebbero uscire non solo modelli operativi ma anche nuove potenzialità di sviluppo: « Aprirci all’estero come si fa già in tante altre nazioni. Diventare un punto di riferimento in quello che viene chiamato “turismo sanitario” grazie alle eccellenze che l’azienda vanta». Quello del potenziamento delle attività remunerate “extra budget” diventa uno degli asset da perseguire anche in campo nazionale con un’offerta di professionisti che praticano l’intramoenia ( di cui una parte di proventi va all’azienda) e magari un pacchetto di assistenza alle aziende dove le capacità professionali si sposano alla perfezione con tecnologie all’avanguardia.
La presenza dell’università, inoltre, pone questa azienda in posizione privilegiata anche nella ricerca: « Occorre individuare quali ambiti sostenere e potenziare – commenta il direttore sanitario Lorenzo Maffioli – e in quali professionalità e specialità vogliano migliorarsi i tanti professionisti che lavorano in azienda, soprattutto quelli più giovani».
« Costruire e condividere è strategico – sottolinea il direttore socio sanitario Ivan Mazzoleni – lo dimostra il percorso che stanno sostenendo venti corsisti che diventeranno medici di medicina generale. La loro formazione da noi li porterà ad avere più chiari i valori e i percorsi dell’azienda e, quindi, a collaborare proficuamente».
La convention di domani vedrà una parte seminariale con alcuni approfondimenti di contesto e prospettiva, e si chiuderà con una tavola rotonda a cui parteciperà anche l’assessore Gallera e che avrà, al centro, alcuni dei quesiti principali del sondaggio: « Avremo modo di confrontare così le nostre opinioni con quelle dei dipendenti che vorranno raccontare la loro visione» rileva Bonelli.
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