Gran colpo dei Mastini: ritorna Marcello Borghi
Il giocatore ritorna in giallonero con numeri incredibili e tanta esperienza in più: «Prima di tutto viene la squadra e io sono a disposizione del coach»
Il colpo è da urlo, perché Marcello Borghi è un attaccante tra i più incisivi del settore ed è ufficialmente dei Mastini Varese.
Nella prossima stagione tornerà a indossare la casacca giallonera e lo farà insieme ai suoi fratelli Francesco e Pietro, cosa alla quale teneva molto e che mai era avvenuta, nemmeno quando tutto iniziò proprio sotto la volta del Palalbani.
“Marci” (come molti lo chiamano), ha 26 anni, è stecca destra e arriva nella Città Giardino dopo aver militato diversi anni nel Milano. Annovera anche un’esperienza negli USA (43 punti in 43 incontri disputati nella serie EmJHL) ed è nel giro della nazionale italiana senior di hockey ghiaccio.
Nelle ultime stagioni lo score di Marcello Borghi è stato di tutto rispetto a anche la stagione scorsa, nel campionato AHL con il Milano, si è distinto con 12 reti e 15 assist. Se allarghiamo la visione alle ultime 4 stagioni, i suoi numeri sono impressionanti: 229 punti realizzati in 137 partite giocate.
Con i Mastini Varese, a dir la verità, aveva disputato qualche incontro in occasione di un accordo di Farm Team tra Varese e e Milano nella stagione 2012-2013, ma mai in forma completa.
«Non mi aspettavo di ritornare adesso nei Mastini Varese – spiega Marcello Borghi -, ma sapevo che un giorno sarei tornato alla base. Le condizioni quest’anno si sono create e ho capito che era il momento giusto per poter ritornare e ora sono contento. Mi è stato presentato un bel progetto da parte di una società che è ambiziosa e che sta cercando di organizzare tutto al meglio. Inoltre, un’altra cosa che mi ha incentivato a tornare a Varese, è la possibilità di giocare insieme ai miei fratelli. Non abbiamo mai fatto una stagione insieme e sono molto felice di farla ora, qui con i Mastini Varese. La mia presenza credo possa portare un po’ di esperienza in più e sono a disposizione dell’allenatore, ma è la squadra tutta che deve fare i risultati, con gli obiettivi che ci si porranno davanti man mano. L’esperienza AHL mi ha insegnato a perdere. La stagione scorsa a Milano non eravamo attrezzati per combattere con le prime, in un campionato più difficile rispetto a quelli giocati precedentemente, soprattutto a livello di ritmo. Sicuramente ciò che ho appreso in questi ultimi anni cercherò di metterlo in atto a Varese, a disposizione di tutti. Dopo una stagione in cui ho dovuto familiarizzare con le sconfitte numerose volte, ora ho voglia di vincere e voglio poterlo fare qui, col Varese e con i Mastini. Non mi pongo obiettivi personali di numeri o di statistiche. L’unica cosa che posso promettere è che mi piace il lavoro duro ogni giorno, mi piace allenarmi e stare sul ghiaccio con i miei compagni. So che il mio ruolo sarà quello di portare qualche punto in più, ma la squadra viene prima di tutto e di tutti. Io non mi sento più importante di altri. Una cosa che ho imparato è proprio questa: la squadra viene prima di tutto perché se non si ragiona così, nell’hockey, difficilmente si possono raggiungere gli obiettivi».
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