“I morti sul lavoro sono un emergenza”, la Cgil chiede una risposta dalle istituzioni
Il giorno dopo il drammatico incidente che ha provocato la morte dell'elettricista Giuseppe Mazzetti di Sumirago la Cgil chiede iniziative concrete di prevenzione
“Con dolore e rabbia apprendiamo dell’ennesimo infortunio mortale, questa volta all’Iselfa di Solbiate Arno. Nell’attesa che le indagini stabiliscano con precisione la dinamica di quest’altro terribile infortunio sul lavoro ci stringiamo ai familiari del lavoratore con profondo e sentito cordoglio. In provincia di Varese è la sesta morte durante lo svolgimento del proprio lavoro nel 2019, con notevole incremento rispetto all’intero 2018. La Lombardia questa settimana è tristemente costellata da infortuni mortali con frequenza quasi quotidiana, più di 60 dall’inizio dell’anno in base ai dati provvisori di Ats e Inail”.
Il giorno dopo il drammatico incidente che ha provocato la morte dell’elettricista Giuseppe Mazzetti di Sumirago la Cgil chiede una risposta più decisa da parte delle istituzioni.
“Chiediamo con decisione un serio e repentino intervento delle istituzioni a livello nazionale e regionale nella convinzione che gli infortuni sul lavoro costituiscano oggettivamente un’autentica emergenza che va inserita tra le priorità dell’azione politica ad ogni livello – spiega il sindacato in una nota -. Sono necessari sia il deciso potenziamento degli organismi di vigilanza, sia una progettualità di più lungo corso per incrementare controlli preventivi ed azioni di efficace diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Il sindacato si rivolge anche alla Regione per avviare iniziative concrete: “È necessario che Regione Lombardia definisca finalmente il nuovo Piano regionale di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro per finanziare attivamente e concretamente le politiche preventive necessarie a contrastare questo inaccettabile e disumano fenomeno – scrive Cgil -. È necessario che la sicurezza nei luoghi di lavoro assuma carattere prioritario nelle agende della politica nazionale e regionale, anche nell’ottica di una maggiore sensibilizzazione e assunzione di responsabilità da parte delle aziende per un’autentica cultura della sicurezza diffusa”.
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