Scuole di specialità in medicina: 85 contratti aggiuntivi dalla Regione

La giunta ha stanziato 10 milioni di euro per potenziare i posti nelle scuole di specialità. I candidati dovranno rimanere negli ospedali pubblici lombardi per almeno 3 anni

chirurgia

Trenta borse di studio in più rispetto allo scorso anno. Regione Lombardia ha stanziato quasi 10 milioni di euro per potenziare i medici in formazione e cercare di porre rimedio alla grave carenza di figure specialistiche nei reparti ospedalieri. 85 i contratti che verranno finanziati direttamente dalla Regione.

Nella riunione di giunta dello scorso 2 luglio, l’assessore Gallera ha spiegato i termini del provvedimento: «Dal 2016 a oggi, dal mio insediamento al Welfare,le borse di studio regionali hanno registrato un aumento considerevole, passando dalle 35 di allora alle 85 attuali. Si tratta di un’opportunità aggiuntiva rispetto alla quota lombarda del finanziamento nazionale, che prevede una clausola importante: i medici dovranno impegnarsi a rimanere in Lombardia per almeno 3 anni dopo la specializzazione».

SPECIALIZZAZIONI CON MAGGIORI CONTRATTI – «In particolare – sottolinea l’assessore – le specializzazioni che hanno ottenuto il maggior numero di contratti finanziati sono: ginecologia e ostetricia (10), pediatria (9), medicina interna (8), anestesia e rianimazione (6), neuropsichiatria infantile (6) e medicina d’emergenza-urgenza (4)».

Quante di queste borse di studio arriveranno all’Università dell’Insubria ancora non è chiaro. Attualmente, si sa che il Ministero ha concesso all’ateneo varesino 84 contratti in 20 specialità differenti tra cui manca, però, pediatria.

REQUISITI NECESSARI – Per poter accedere alle borse di studio sono richiesti: – iscrizione all’ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della Regione alla data di inizio delle attività didattiche delle scuole di specializzazione; – residenza in Lombardia da almeno tre anni, alla data di scadenza del bando di concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione; – non avere già beneficiato di un contratto aggiuntivo regionale, a esclusione del caso in cui si sia restituito quanto percepito; – impegno, mediante sottoscrizione di apposita clausola contrattuale, a prestare servizio presso il SSR per un periodo minimo complessivo di almeno tre anni nei cinque anni successivi al conseguimento della specializzazione.

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Pubblicato il 04 Luglio 2019
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