Sottrae all’azienda 800.000 euro in 8 mesi, arrestata

La donna si era impossessata dei codici di accesso dei conti dell'azienda e da lì aveva iniziato ad appropriarsi di ingenti somme, sperperate tra viaggi, barca, auto e moto

beni guardia di finanza

Si era comprata la barca, un paio di moto, l’auto nuova, aveva fatto viaggi da sogno e cene da migliaia di euro. Tutto con i soldi dell’azienda per la quale lavorava e tutto -ovviamente- all’insaputa dei titolari. Per questo una donna è finita in carcere con l’accusa di frode informatica, truffa e riciclaggio e si è vista sequestrare beni per un valore di quasi 800.000 euro.

 

L’attività d’indagine –delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese e coordinata dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Milano Luigi Furno– prende spunto dai sospetti di anomalie contabili ed ammanchi finanziari avanzati dagli amministratori di una nota società della provincia di Varese presso la quale la donna era impiegata con mansioni amministrative. I tempestivi riscontri eseguiti dai Finanzieri –frutto di una minuziosa analisi di materiale informatico, di accertamenti bancari e patrimoniali, nonché di escussione di persone informate sui fatti– hanno permesso, in tempi brevi, di accertare un ingegnoso e consolidato metodo truffaldino posto in essere dall’indagata.

Quest’ultima, dopo aver sottratto fraudolentemente al Direttore finanziario le password/token di accesso ai numerosi conti correnti della società, attraverso l’alterazione del software gestionale in uso all’azienda, aveva simulato contabilmente l’esecuzione di pagamenti a fornitori, per circa 800.000 euro nel solo periodo compreso tra giugno 2018 e febbraio 2019, sostituendo le coordinate bancarie dei legittimi destinatari dei bonifici con quelle riferite alla propria persona, a conviventi (incluso il figlio minore di anni 18) o a soggetti terzi presso i quali la stessa ha acquistato beni e servizi.

La donna –con la compiacenza del proprio convivente (ora indagato) che si è prestato nell’occultare le provviste di provenienza illecita attraverso conti correnti allo stesso riconducibili, nonché all’intestazione di beni mobili registrati acquistati con il riciclaggio del denaro– ha infatti  successivamente sperperato le somme fraudolentemente sottratte al proprio datore di lavoro, utilizzandole per l’acquisto di beni autovetture e motoveicoli, viaggi esosi e locazioni di immobili in località marittime, numerose e sistematiche operazioni di prelevamento contante nonché cene per diverse migliaia di euro.

beni guardia di finanza

Delle indagini è stato possibile acquisire elementi circa la reiterazione nel tempo dei reati ascritti all’indagata, la quale già in passato è stata denunciata all’Autorità giudiziaria da precedenti datori di lavoro per reati contro il patrimonio ed in ambito finanziario. Tra i beni di cui è stato disposto il sequestro, oltre a conti correnti, titoli e denaro contante, figurano anche 1 barca a vela di 10 mt, 1 autovettura e 2 motoveicoli pagati direttamente a mezzo bonifici bancari provenienti dalla società truffata. 

I risultati dell’indagine confermano il quotidiano impegno della Guardia di Finanza non solo nel settore della tutela delle entrate dei bilanci pubblici, ma anche nella salvaguardia della legalità e degli interessi legittimi delle imprese sane che intendono denunciare ogni forma di illecito economico-finanziario ai loro danni.

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Pubblicato il 04 Luglio 2019
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Crescono tutti oramai con il mito dei soldi facili a fronte di zero fatica.
    Ovviamente questa logica ha due strade….o ti impossessi dei capitali dei parenti o li rubi a qualcun altro.
    Fatica e lavoro sono concetti di altri tempi….questi qua vogliono vivere seguendo come esempio i pessimi modelli spacciati ogni giorno dai media, programmi-trash e quiz…la attuale droga libera a bassissimo costo.

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