Dopo 4 anni il Molina ha di nuovo un direttore generale: Vanni Belli

Il suo nome è stato scelto dopo una serie di scremature, ed entro una terna finale che comprendeva anche il vicepresidente della fondazione Piatti e il direttore della RSA san Camillo di Carugate

Il consiglio di amministrazione della Fondazione Molina ha presentato oggi, 13 agosto 2019, il suo nuovo direttore generale: una figura che mancava alla Fondazione dal 2015, quando una norma dello statuto precedente l’ha cancellato con un tratto di penna.

Il nuovo cda, presieduto da Guido Bonoldi, ha invece reintegrato questa figura strettamente operativa e ha affidato il compito a Vanni Belli, in questi giorni noto alle cronache come presidente della società astronomica Schiaparelli.

Vanni Belli, presentato il nuovo direttore generale della Fondazione Molina
Da sinistra: il presidente Guido Bonoldi e il direttore generale Vanni Belli

Il suo nome è stato scelto dopo una serie di scremature. «Si sono presentati, dopo  il bando che abbiamo indetto, in una trentina – ha spiegato il presidente Bonoldi –  Il cda ha vagliato tutti i curriculum e ha ascoltato una rosa di undici aspiranti, tra i quali abbiamo trovato delle storie davvero interessanti. Ma alla fine, la scelta si è ristretta a una terna, formata da Vanni Belli, dal vicepresidente della fondazione Piatti Franco Radaelli e da Marco Barazzetta, direttore della rsa san Camillo di Carugate. I primi due erano pari merito con otto voti ciascuno, cosi alla fine ho deciso, in qualità di presidente e dopo un ulteriore colloquio, per Vanni Belli».

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Il curriculum di Belli non vede delle esperienze professionali in campo strettamente sanitario, ma il Cda del Molina, secondo le loro stesse parole, cercava, in questo senso, ben altro: «Vanni Belli è una persona onesta, pacata – ha spiegato Orlando Vivaldo Rinaldi, vicepresidente della Fondazione, a nome del Cda – L’abbiamo scelto anche per queste caratteristiche, e quel suo non volersi mettere in mostra a tutti i costi, oltre al fatto che ha mostrato fin da subito di essere disposto a mettersi totalmente al servizio della fondazione Molina. Diplomato in 4 anni, laureato in bocconi a 22 anni, con un master in amministrazione economica e un percorso professionale nelle grandi aziende assicurative e bancarie a Milano, Vanni Belli ci ha colpito soprattutto per la sua varesinità: il padre, noto primario ospedaliero, ha creato l’associazione Varese con te, che si occupa di fare supporto ai malati terminali, e che è stata da lui portata avanti. E’ stato piu volte presidente dei Rotary, ed è quindi abituato al concetto di fundraising. Inoltre, è noto per la sua attività che ha portato davanti dopo Furia, con l’osservatorio Schiaparelli di cui sono presidente. La nostra scelta non è stata influenzata solo dal cercare una persona preparatissima, perchè i nostri dirigenti sono già preparatissimi, ma su una persona che facesse squadra con loro, li aiutasse a risolvere i loro problemi, che potesse tirar fuori il meglio da questi dirigenti già molto bravi. Vanni Belli è la persona giusta perchè calmo, tranquillo, pacato, in grado di ascoltare ed è persona che non fa passi falsi». 

Vanni Belli, presentato il nuovo direttore generale della Fondazione Molina

In nome di questo, come ha spiegato lui, Belli ha accettato l’incarico: «Non è senza timore che sono qui, per continuare una storia importante nel territorio che è stata capace non solo di sopravvivere ma di svilupparsi e crescere – ha commentato Vanni Belli nella sua prima dichiarazione da direttore generale – Io non sono un tecnico dal punto di vista sanitario, però so che qui ci sono molte persone che hanno fatto finora un lavoro egregio e portano avanti una struttura apprezzata e lodata. Mi accosto perciò al compito con umiltà e cautela, perchè le cose che funzionano vanno lasciate funzionare: il mio sarà un mestiere di interazione nel, tentativo di valorizzare quello che già c’è»

UN NUOVO DIRETTORE PER RIPROVARE A LAVORARE NELLA NORMALITA’

Il direttore generale arriva dopo un periodo perlomeno turbolento per la Fondazione, che si è appena lasciata alle spalle un commissariamento e ha ancora qualche pendenza dal punto di vista giudiziario.

Quello di tornare a nominare un direttore generale significa un tentativo di ritorno alla normalità? «Noi svolgiamo ad honorem questo incarico, gravoso in termini di responsabilità e di tempo – Ha puntualizzato Bonoldi – Un impegno interessante e stimolante: però io personalmente non avevo nessuna intenzione di fare il presidente direttore. ll mio lavoro è un altro, di medico, e se ho tempo per dedicarmi alla fondazione non è con l’incarico di essere sempre presente ed entrare nei dettagli dell’organizzazione. Abbiamo avuto fino ad ora grandi aiuti, in particolare da Fabio Nardin che ringrazio, perchè ha fatto il direttore generale da quando abbiamo cambiatolo statuto e resterà in carica fino al 31 agosto. Ora abbiamo scelto Vanni Belli, che conosco da tempo, e con il qual che non avrò problemi a mettere in comune idee progetti e difficoltà. Perchè abbiamo tanti fronti aperti, interni ed esterni, che vanno affrontati quotidianamente»

Tra i fronti aperti ce n’è di ancora in sospeso dal punto di vista giudiziale, per esempio: se il Tar ha già giudicato legittima l’elezione dell’attuale CDA, alla domanda sulle obbligazioni dubbie emesse negli anni scorsi dalla Fondazione, la risposta invece è stata: «Non possiamo rispondere, perchè è ancora in corso una causa legale».

Una questione che farà presto sicuramente parte delle spine del nuovo direttore generale. «A parte il fatto che queste questioni non mi sono ancora note, io in questo caso sarò solo il braccio – ha commentato Belli – Se qualcosa dovrò fare, sarà in base a ciò che deciderà il CDA di volta in volta».

“RESTERO’ PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO”

La direzione generale del Molina, per Vanni Belli, si interseca a quella della società astronomica Schiaparelli, di cui è presidente, e che ha appena cambiato sede: entreranno infatti, secondo un accordo firmato poche ore fa, nella Dacia restaurate di villa Baragiola. «E vero, ci sono molti fronti aperti nuovi per me, ma credo di riuscire a seguire entrambi i binari, che sono separati – sottolinea belli – Per il momento perciò intendo mantenere quella presidenza, che sottolineo, esercito senza compensi. Nel caso non fosse possibile, ci sono persone molto in gamba che potranno certamente sostituirmi»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Agosto 2019
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