Kihinee Experience, un turismo sostenibile fuori dai “soliti” resort

La start up di viaggi di Valentina e Serena offre la possibilità di vivere una vacanza immersi nelle realtà locali, senza passare dai pacchetti organizzati: "Così si aiuta le economie locali e si fanno esperienze vere"

kihinee experience

Basta poco perchè un progetto sia vincente: passione, entusiasmo e consapevolezza che vanno opportunamente amalgamati. Nato da poco più di un anno, Kihinee Experience è quel genere di iniziativa, di attività che è difficile catalogare, anche perché accoglie sotto le sue ali continui risvolti e riutilizzi, concetto tanto caro quando si parla in sostanza di un servizio di consulenza di viaggi originale e al passo con i tempi, ovvero quella di offrire ai esperienze e un contatto vivo con il luogo che si va a visitare.

Per ora in catalogo ci sono il Kenya e le Maldive, ma è nell’aria l’aggiunta di una terza meta. Nelle menti di Valentina Rocco e Serena Biagi, rispettivamente di Lonate Pozzolo e Sobiate Olona, e di Miriam Mehidi, il progetto di Kihinee (in maldiviano letteralmente “come va?”) è stata una risposta ad un’esigenza emersa durante le proprie esperienze di viaggio.

Valentina, dopo aver passato quattro mesi alle Maldive, alloggiando per lo più in case private, si è chiesta come mai un’esperienza del genere fosse preclusa ai più, perché per visitare l’arcipelago fosse imperativo spendere quattrini per ritrovarsi, alla fine, nel paradiso preconfezionato dei resort.

Intanto Serena scopriva un qualcosa di simile dopo essere stata per la prima volta Kenya. Ritrovatesi a Solbiate, hanno fatto partire la loro collaborazione e il loro lungo viaggio che, a un anno dalla partenza, le vede dislocate sulle coste dell’Oceano Indiano per diffondere il verbo del turismo sostenibile e consapevole.

«Il progetto Kihinee – spiega Serena, Social Media Manager – nasce soprattutto per venire incontro all’economia locale, proponendo strutture private, dove il turista spende di meno e, considerando che dove lavoriamo un cameriere viene pagato il triplo rispetto al personale di un villaggio o resort, sicuramente meglio. Vogliamo sfatare miti (come i binomi “Le Maldive sono per i ricchi, il Kenya è pericoloso) e svegliare coscienze, ed è per questo che organizziamo pulizie delle spiagge, diamo consigli utili per aiutare davvero le popolazioni e abbiamo fondato il Kihinee Projcet School per avvicinare i bambini all’istruzione».

Con tanti altri progetti in mente, dalla costruzione di una riserva d’acqua in Kenya fino al piantare mangrovie e scolarizzare i ragazzi; ma c’è una frase di Serena che potrebbe sintetizzare al meglio tutto quello che è Kihinee: «Kihinee è un seme per le persone ed è libertà per noi che l’abbiamo creato», perché le esperienze di vita che i “clienti” vanno a fare contribuiranno direttamente a finanziare progetti per l’ambiente e la comunità locale. «Vogliamo che il turista sia sempre consapevole di quello che sta andando a vivere, noi ci proponiamo in pratica come i collegamenti di una rete che più andrà ad allargarsi più potrà sorprendere in termini di risultati».

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Pubblicato il 18 Agosto 2019
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