Nominato il tavolo tecnico che definirà il futuro dell’ospedale
Il direttore di Ats Insubria ha istituito il gruppo di lavoro che dovrà decidere la vocazione e i servizi del presidio di piazzale Borrella
Che futuro per l’ospedale di Saronno? Il destino del presidio di piazzale Borrella verrà definito nel tavolo tecnico nominato dal direttore generale di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez.
Nell’ottica della riorganizzazione della rete ospedaliera lombarda e alla luce della riforma della sanità, occorre avviare un confronto serio
“con il fine di formulare ipotesi condivise, all’interno del quadro normativo di riferimento nazionale e regionale, che possa rispondere al contempo alle esigenze di carattere socio-sanitario e ai bisogni del territorio, in un percorso di confronto costante e di accompagnamento da parte dei diversi portatori di interesse istituzionali territorialmente competenti”.
Al Tavolo di Monitoraggio e Programmazione Territoriale dell’Ambito facente capo al Presidio Ospedaliero di Saronno, sederanno :
Lucas Maria Gutierrez o suo delegato, Direttore Generale dell’ATS dell’Insubria;
Eugenio Porfido o suo delegato, Direttore Generale dell’ASST della Valle Olona;
Marco Giudici o suo delegato, Sindaco del Comune di Caronno Petrusella;
Roberto Crippa o suo delegato, Sindaco del Comune di Ceriano Laghetto (MB);
Gian Luigi Cartabia o suo delegato, Sindaco del Comune di Cislago;
Ivano Campi o suo delegato, Sindaco del Comune di Gerenzano;
Mario Angelo Ceriani o suo delegato, Sindaco del Comune di Origgio;
Paolo Pavan o suo delegato, Sindaco del Comune di Rovello Porro (CO);
Alessandro Fagioli o suo delegato, Sindaco del Comune di Saronno;
Luigi Clerici o suo delegato, Sindaco del Comune di Uboldo.
Al Tavolo parteciperanno anche i membri delle Direzioni Strategiche della ATS e della ASST in relazione alle tematiche da trattare.
Alla fine di luglio è stato raggiunto un accordo tra regione Lombardia e sindacati sul riordino della rete ospedaliera: l’intesa prevede il riordino delle degenze territoriali attraverso la riclassificazione dei posti letto esistenti, razionalizzando l’offerta nell’ambito della degenza di comunità.
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