Sarà una Robur ambiziosa: “Nel mirino i playoff e tanta gente al Campus”
Il ritorno a Varese dei grandi nomi (Gergati, Allegretti, Gatti) ha innalzato le aspettative intorno alla squadra di Vescovi. Lo sprone di Cesare Corti: "Per me è la 66a stagione: vedo gente intenzionata a fare bene"
Sono innegabilmente più alte degli anni precedenti le aspettative per la nuova Robur et Fides. La squadra di coach Cecco Vescovi, che si è radunata venerdì scorso, sta lavorando per preparare il campionato 2019-20 e nel pomeriggio di lunedì 19 è stata ufficialmente presentata alla stampa nella storica palestra di via Marzorati, quella che più di tutte incarna la lunga storia della società gialloblu.
Una storia che vogliono allungare i dirigenti e i giocatori di questa nuova edizione, la più attesa da molti anni a questa parte per via degli arrivi di uomini come Lollo Gergati e Marco Allegretti ma pure da quelli di Gatti, Ballabio e Gatto, innestati su un gruppo di conferme ricchissimo di giovani (di buon talento) e dell’accoppiata Ferrarese-Rosignoli. «La società ha fatto uno sforzo economico non indifferente ma anche una scelta ben precisa: quella di dare un’impronta decisa di varesinità alla squadra» ha spiegato Fabrizio Garbosi, uno degli architetti della nuova Robur attraverso il suo incarico di direttore sportivo.
Una scelta che va nell’ottica di riaccendere l’entusiasmo accanto al club roburino: «Non vogliamo fare la concorrenza alla Serie A – prosegue Garbosi – ma abbiamo l’ambizione, prima ancora che di pensare a certi risultati, di far crescere il movimento, di chiamare alle partite tanta gente appassionata di basket a fare il tifo per noi».
Lo staff al completoDal punto di vista sportivo Garbosi, supportato anche da Claudio “Popo” Corti, ex bandiera in campo e oggi vicepresidente della polisportiva con delega al basket, spiega: «L’augurio è che la squadra ripaghi gli sforzi della società: puntiamo ai playoff (sfiorati lo scorso anno ndr) e speriamo che il risultato sia un volano per tutto il basket varesino». «Io e Fabrizio ci confrontiamo ogni giorno da due mesi – prosegue Corti – siamo sulla stessa lunghezza d’onda e vorremmo toglierci qualche soddisfazione».
Da un Corti all’altro, è toccato a Cesare (padre di Claudio e dirigente roburino di lunghissimo corso) ammantare di storia la presentazione: «Per me questa è la partenza della 66a stagione sportiva e sono soddisfatto di vedere qui tante facce note che, sono sicuro, daranno il loro contributo alla squadra. Con questi veterani, i giovani possono crescere al meglio: chi ha già affrontato determinate esperienza sul campo può dare l’esempio. Mi piace il criterio con cui sono state fatte le cose».
I nuovi arriviChiusura affidata a coach Cecco Vescovi, di cui potete vedere anche la video intervista a inizio articolo. Il tecnico, che negli ultimi anni di carriera sul parquet giocò proprio nella Robur arrivando a un passo dalla promozione, sprona invece i suoi giovani: «Mi aspetto tanto da loro, mi auguro che abbiano quella voglia di crescere e sfondare che è nel DNA di questa società. Sarà un campionato duro, con diverse formazioni – Cecco cita Pavia, Vigevano, Padova e San Vendemiano – che hanno roster importanti. Bene che non ci siano più le faticose trasferte in Toscana, ma il resto lo dirà il campo. Noi, prima di preoccuparci degli altri, dovremo pensare alla Robur e a fare risultato».
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