Aquile randagie, al cinema il film sugli scout che dissero ‘no’ al fascismo

La storia degli scout "ribelli e fedeli" che tennero vivo il movimento nonostante il divieto imposto dal Regime. Alla pellicola hanno contribuito anche attori e tecnici provenienti dall'Icma di Busto Arsizio

Cinema

Il regista esordiente (e scout) Gianni Aureli nel film “Aquile Randagie”racconta una pagina ancora poco conosciuta della storia recente che riguarda la reazione di una parte del mondo giovanile al regime fascista.

La vicenda parte da Milano, 1928; quando tutte le associazioni, specialmente quelle educative, furono chiuse dal Regime per lasciare spazio alla sola Opera Nazionale Balilla che doveva monopolizzare la formazione dei giovani, un gruppo di scout milanesi decise di disobbedire. Guidati da due ventenni, Giulio Uccellini e Virginio Binelli, fondarono il gruppo delle Aquile Randagie dandosi il motto “Fedeli e Ribelli” (fedeli alla legge e alla promessa scout, ribelli alla prevaricazione della legge del regime) e ponendosi l’obiettivo di resitere “un giorno in più” del fascismo.

La loro storia è ricca di tanti piccoli episodi, nascondimenti, fughe, mimetizzazioni; riuscirono, utilizzando ogni accorgimento per non farsi scoprire, a fare tutte le attività tipiche degli scout soprattutto all’aria aperta, a durare fino al 1945, per più di 17 anni.
Il fascismo li spia, li cerca, pesta il loro capo, ma non si scoraggiano; trovano ospitalità (e complicità) nelle parrocchie e all’Università Cattolica, sulle montagne bergamasche e soprattutto nella impervia Val Codera, difficile da raggiungere anche dai fascisti, perchè isolata e inaccessibile.

Nel 1943 alcuni di loro parteciparono all’attività del gruppo OSCAR (Organizzazione Scout – poi:soccorso- Collocamento Assistenza Ricercati) che affiancò la resistenza partigiana senza l’uso delle armi, facendo espatriare oltre duemila ricercati dai valichi svizzeri del varesotto e del comasco, grazie alla conoscenza dei luoghi e alla capacità di muoversi nei boschi.

Aureli, scout dal 1988, racconta che l’idea gli venne nel 2011: «Scoprii la storia delle Aquile randagie durante uno spettacolo scout e mi meravigliai che nessuno avesse raccontato al cinema una vicenda così straordinaria». Ci son voluti otto anni per realizzare il progetto in modo “indipendente”, senza condizionamenti commerciali. «Volevo restituire lo spirito del racconto per ragazzi ma anche testimoniare i valori di quel mondo» dice Aureli. «Quando abbiamo iniziato a prepararlo non immaginavamo che sarebbe arrivato nel clima attuale, quando il messaggio di ‘aiutare gli altri in ogni circostanza’(un articolo della legge scout) è decisamente poco popolare».

Il film è prodotto dalla “Finzioni Cinematografiche”e distribuito dall’Istituto Luce; è sceneggiato da Gaia Moretti (moglie di Aureli e anch’essa scout) in collaborazione con storici del mondo scout depositari della memoria delle Aquile Randagie.
È costato solo 500.000 euro, messi insieme con il contributo di enti pubblici e di realtà scout quali l’Agesci, il Masci, di privati e della Fondazione milanese intitolata a Mons. Andrea Ghetti-Baden, sacerdote cresciuto nel gruppo clandestino fino a divenirne l’anima.
La pellicola è stata girata in Val Codera (una valle laterale della Val Chiavenna abitata tutto l’anno nonostante sia isolata, senza strada carrozzabile) rimasta praticamente la stessa dagli anni delle Aquile Randagie; a Pavia invece è stato ricostruito l’ambiente della Milano del ventennio. Si è utilizzata ogni risorsa facendo affidamento su molte persone, scout e non, che hanno creduto nella storia e nei valori di cui è portatrice.

Nella realizzazione del film, hanno collaborato con Aureli alcune persone formate dall’ICMA (Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni) di Busto Arsizio: l’attore Romeo Tofano, un aiuto regista, tecnici e figuranti, cosa che rende più viva l’attesa delle proiezioni della pellicola al Cinema Lux di Sacconago nelle serate del 30 settembre, 1 e 2 ottobre.
Il regista Gianni Aureli e la sceneggiatrice, la moglie Gaia Moretti, aderendo all’invito degli scouts bustesi, interverranno alla proiezione di martedi 1 ottobre.

Dopo la presentazione al festival di Giffoni e al Mantova Film Festival, il film avrà la “prima” all’Anteo di Citylife a Milano il 27 prossimo; l’uscita nelle sale dal 30 settembre coinvolgerà gli oltre 200.000 scout italiani; “Speriamo- dice Aureli- che questo film arrivi a tutti i giovani parlando con le parole e i gesti di coetanei di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile; invece il cambiamento si realizzò anche grazie a loro, forse eroi inconsapevoli, ma certamente Fedeli e Ribelli.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Settembre 2019
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