I complimenti di Caja: “Bravi a controllare il ritmo della gara”

Il tecnico della OJM spiega: "Abbiamo speso tanti falli per evitare il gioco rapido di Trieste". Dalmasson: "Varese ci ha preso a schiaffi, noi non abbiamo reagito"

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«Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché hanno interpretato la partita in modo eccellente: avevamo paura del modo di giocare, ad alto ritmo, di Trieste e di Eugenio (Dalmasson ndr). Per questo abbiamo “rischiato” con i falli, spezzettando il gioco e spendendo diverse penalità: ne abbiamo fatte 26 ma con questo sacrificio Trieste non ha preso il ritmo. Noi invece lo abbiamo fatto: abbiamo cavalcato le prime azioni in cui Mayo ha sfruttato bene i blocchi. E poi siamo stati bravi anche nel terzo quarto quando Trieste ha provato a rientrare: non ci siamo disuniti nel momento di difficoltà, quindi complimenti doppi ai miei giocatori».

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(ai microfoni Rai) «Tutti hanno dato una mano per arrivare alla vittoria: siamo una squadra che si batte sia in difesa sia in attacco in maniera collettiva. Dietro mettiamo grande pressione sulla palla, davanti cerchiamo una buona circolazione perché abbiamo giocatori come Mayo o Tambone che quando hanno la sfera e sono liberi possono fare canestro».

CAJA 3

(ai microfoni Rai) «Cosa scatta nei giocatori dopo una sconfitta come quella di giovedì? Mah, c’è anche un po’ di fiducia in quello che stiamo facendo: alti e bassi fanno parte del processo di formazione di una squadra. Ed è chiaro che una vittoria del genere ti dà fiducia e autostima».

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«Siamo stati sconfitti nettamente, umiliati per lunghi tratti del match in cui abbiamo subìto di tutto. Non siamo riusciti a mettere in campo nemmeno l’orgoglio e questa è la cosa che ferisce di più, molto più dei due punti lasciati».

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«Serate come queste ti devono lasciare qualcosa dentro. C’è modo e modo di perdere, noi ci siamo fatti prendere a ceffoni fin dai primi minuti e abbiamo continuato così. Quando Varese ha capito di poter prendere il sopravvento lo hanno fatto in ogni situazione e con ogni singolo giocatore. Da parte nostra non c’è stata neppure una reazione in difesa dopo gli errori, anzi, siamo stati ancora più molli. Ci siamo affossati da soli al di là della grande partita di Varese».

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«Dobbiamo imparare a giocare insieme in attacco e in difesa: una squadra deve imparare a reagire stando assieme con il passare del tempo. Stasera avevamo cinque giocatori in campo e sette in panchina zitti, muti: la mancata reazione è legata al fatto che non siamo ancora una squadra, non abbiamo ancora trovato il modo di stare insieme. Una cosa di cui avevo già avvisato i ragazzi, anche prima di questa sera».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2019
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