Esami in rete consultabili da ospedali e medico di famiglia, via alla rivoluzione lombarda

A gennaio parte la fase di start up della durata di un anno. A regime il nuovo sistema garantirà un accesso diretto alle informazioni diagnostiche indipendentemente dal luogo di visita, cura o assistenza

Gli esami diagnostici, come Tac, ecografie, referti cardiologici e di anatomia patologica, solo per citarne alcuni, “seguiranno” il paziente in modo virtuale e saranno consultabili, all’occorrenza e in modo compatibile, in tutti gli ospedali pubblici della Lombardia, dal medico di famiglia e anche comodamente a casa propria.

È questo l’obiettivo finale della delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda attraverso la quale viene avviato un percorso operativo, con una gara centralizzata, per la creazione della rete diagnostica multimediale lombarda.

Si tratterebbe di una rivoluzione capace di semplificare i processi di cura e informazione dei pazienti che potrebbe partire già a gennaio per una sperimentazione di un anno ed essere diffusa a tutto il sistema sanitario in un periodo stimato in 8 anni.

Il progetto si chiama rete diagnostica multimediale lombarda ed è composta da un “Radiology and Information System” e “Picture Archiving and Communication System”. La procedura centralizzata avrà una base di copertura pari a complessivi 182 milioni di euro, per la durata di 8 anni e per tutto il sistema regionale.

«La tecnologia e l’innovazione applicate al nostro sistema di welfare – commenta il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – garantiranno ai cittadini servizi migliori, con qualità e funzionalità sempre più elevate. Stiamo ragionando in ottica di sistema, al fine di estendere a tutti i nostri ospedali pubblici le più recenti dotazioni in termini di macchinari, apparecchiature e sistemi multimediali con benefici enormi per l’utenza».

«Andremo a ridisegnare in chiave ultramoderna – spiega l’assessore al welfare Giulio Gallera – l’architettura tecnologica di collegamento fra Regione e gli enti socio-sanitari, abilitando la condivisione delle immagini diagnostiche su scala regionale, a beneficio dei cittadini e a tutela della loro privacy. Sarà quindi possibile, in tempo reale, la realizzazione di servizi di tele-refertazione, teleconsulto fra specialisti con la possibilità di estensione della “guardia radiologica” a tutte le strutture H24, una concreta cooperazione fra enti regionali con la messa a fattor comune delle eccellenze».

Gli step del progetto

Attraverso l’Agenzia Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti (ARIA), saranno attivate procedure di gara per la creazione di due sistemi: un sistema HUB centrale multimediale, composto da un data center, un archivio con spazi di back up, snodi di collegamento verso le aziende socio-sanitarie; un altro sistema sarà quello periferico di gestione delle immagini per ogni ASST, collegato a quello centrale, che renda funzionale e omogenea la consultazione diagnostica all’interno della stessa azienda (fra i vari reparti) e fra aziende diverse.

I tempi

L’Offerta Tecnico Economica curata da Lombardia Informatica prevede, a decorrere dal prossimo gennaio, un periodo di start-up della durata di un anno per la conduzione della gara e la l’esecuzione delle attività di predisposizione e di erogazione del servizio; un periodo di 8 anni per la diffusione e l’erogazione vera e propria del servizio.

«Nell’ottica di una reale semplificazione e dematerializzazione delle procedure e dei servizi – conclude l’assessore Gallera – i cittadini non dovranno più recarsi da un ospedale all’altro carichi di referti, lastre o diagnosi. Il nuovo sistema garantirà infatti un accesso diretto alle informazioni diagnostiche indipendentemente dal luogo di visita, cura o assistenza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Settembre 2019
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