La caserma, la piazza, il teatro: Civati spiega il progetto alla commissione consiliare

L'assessore ha raccontato ai consiglieri diversi dettagli del progetto della caserma Garibaldi, e anche del motivo per cui si è arrivati alla proposta del Teatro Politeama come nuovo teatro di Varese

civati espone il progetto di piazza repubblica in commissione

Il progetto di piazza Repubblica, della caserma Garibaldi e del nuovo teatro di Varese sono stati illustrati alla commissione urbanistica nella serata del 25 settembre.  A farlo è stato l’assessore all’Urbanistica Andrea Civati, invitato dalla commissione presieduta da Luca Paris.

L’assessore, con dovizia di particolari, ha raccontato diversi dettagli del progetto della caserma Garibaldi, e anche del motivo per cui si è arrivati alla proposta del Teatro Politeama come Nuovo teatro di Varese

CASERMA GARIBALDI: UN CENTRO CULTURALE A TUTTO TONDO

Innanzitutto, a pochi giorni dalla presentazione del progetto definitivo, ha spiegato i particolari principali della caserma Garibaldi: che vedrà all’interno delle sale di lettura, spazi espositivi, aule studio adatte al lavoro degli studenti universitari, «che ora studiano in uno scantinato, perchè tale è l’aula Forzinetti».

La biblioteca sarà completa, e potrà accogliere, nelle parole dell’assessore, tutti i 340mila volumi attualmente in possesso. Lì troverà spazio anche la biblioteca per ragazzi, che ora sta in via Cairoli. «E i locali saranno studiati per i più piccoli, fatti apposta per loro. Non saranno  riadattati, per altro in maniera meritoria, come avviene ora».

All’interno del centro ci sarà anche una caffetteria, e una consistente sala incontri, da circa 150 posti. «E’ pensata per essere anche spazio espositivo: che, con quello che l’università dell’Insubria intende creare nella ex chiesa del collegio sant’Ambrogio, farebbe diventare piazza Repubblica una piazza ad alta concentrazione di cultura».

La vocazione dell’ex caserma non è quindi solo quella di una biblioteca, quanto di uno spazio polivalente: «Qui sarà possibile fare ricerca pura, avere uno spazio studio per i ragazzi, godere di un polo culturale con una vocazione, per di più, multimediale: dal cinema agli audiolibri».  E a chi ha chiesto se sia possibile arricchire la dotazione di volumi legati all’architettura, incorporano un archivio specifico d’architettura conservato a Varese, la risposta dell’assessore è stata «C’è posto per tutto».

Non ci sarà posto, però, per via Spinelli: che nel progetto definitivo viene eliminata e inglobata in piazza Repubblica. Il passaggio delle auto sarà limitata all’adiacente via fratelli Pavesi, che in questo momento è molto piccola e stretta, ma che dopo la la ristrutturazione diventerà più ampia.

IL NUOVO TEATRO AL POLITEAMA: “UNA SOLUZIONE CHE HA RESO SOSTENIBILE UN ACCORDO CHE NON AVEVA PIU’ I FONDI PER TUTTO”

L’accordo di programma, che da sempre ha previsto la ristrutturazione della caserma, la riqualificazione della piazza e la costruzione del nuovo teatro di Varese, ha avuto diverse vicissitudini, che hanno fatto lievitare i costi, progetto dopo progetto. «Per piazza Repubblica e caserma Garibaldi la dotazione finanziaria iniziale era di 7 milioni, che era una cifra sottostimata visto che il progetto iniziale ne valeva già 15. In ogni caso ora il progetto per la Caserma Garibaldi prevede un costo di 21 milioni, aumentati soprattutto a causa delle necessità espresse dalla Soprintendenza, che ha considerato nel tempo la totale conservazione del palazzo, costringendo il progetto a variazioni sempre più costose, e l’inserimento dell’Archivio del Moderno».

Un’operazione estremamente complicata: «Si tratta di un immobile storico, la caserma Garibaldi, situato in un luogo depresso e da riqualificare e di una struttura, il teatro di Varese, di cui si parla da 40 anni. Inizialmente la dotazione finanziaria era evidentemente insufficiente ai due obiettivi: è stato solo grazie alla collaborazione trasversale tra enti e persone che si è riusciti a trovare “una quadra” che raggiungesse entrambe le finalità. Per questo un ringraziamento va ad Attilio Fontana, che cominciò questa acquisizione da sindaco e la sta portando saggiamente a termine da presidente della regione, e anche a Roberto Maroni, che diede subito la disponibilità di fondi nell’ambito del patto per la Lombardia firmato con il Governo Renzi».

Una dotazione finanziaria all’inizio davvero irrealistica: «Facendo i conti all’ingrosso, la caserma Garibaldi è di oltre duemila metri quadri per ogni piano,  circa 9mila metri quadrati di superficie totale. Per questi 9mila metri quadrati di superficie si stanziavano 7 milioni, poco più di 800 euro al metro quadro. Una cifra cosi non è credibile nemmeno per una casa nuova, figurarsi per una ristrutturazione cosi complessa e vincolata come quella della caserma Garibaldi».

Visti i costi in crescita, cominciavano a mancare i soldi per riuscire a portare a compimento tutti gli obiettivi dell’accordo, ma: «La novità del Politeama come teatro è stata la chiave di volta dell’operazione, l’idea che ha reso tutto sostenibile, senza rinunciare a nulla di ciò che era oggetto nell’accordo di programma: la riqualificazione della caserma Garibaldi, la sistemazione di piazza Repubblica, e il nuovo teatro di Varese. Un accordo che si riesce ad onorare, peraltro, anche senza il milione di euro impegnati inizialmente dalla Provincia di Varese: una decisione presa in completo accordo con il presidente della provincia Antonelli, ma che comunque è stata un sacrificio» Ora la dotazione complessiva, per Caserma,piazza e Teatro è di 36 milioni,  e sarà possibile realizzare tutto.

Uno sforzo che, a quanto pare, sarà anche “premiato” da una concessione del teatro in comodato gratuito al comune per 20 anni, in cambio dello sforzo sugli investimenti: una questione su cui stanno ancora lavorando, ma che è stata ribadita sia dall’assessore Civati che dal segretario Tramontana.

Infine, ad aiutare la realizzazione del progetto, anche l’entrata nell’accordo di programma della accademia di Mendrisio:  «L’accademia di architettura di Mendrisio  in cambio ci fornirà il progetto di ricerca di piazza Repubblica, che verrà poi acquisito, messo in pratica e firmato dagli architetti comunali».

APOLLONIO E SKATEBOARD: CHE FINE FANNO, E QUANDO?

Aldilà dei grandi progetti mancano un paio di particolari, apparentemente irrilevanti, ma su cui in molti si interrogano.

Ad esempio: la fine del teatro Apollonio, nato come “provvisorio” e ancora in piedi dopo 18 anni, sulla carta è già segnata. La scomparsa si verificherà quando il Politeama entrerà in funzione come teatro. Questo significa, però, che non verrà “buttato giù” prima: «Cosi si ottiene anche il vantaggio di non privarsi della funzione teatrale per anni, in attesa della sua costruzione».

La pista di skateboard, invece, viene data da tutti per smantellata per il semplice fatto che piazza Repubblica dovrà essere liberata per il teatro. Ma, facendo la domanda diretta, si scopre che non è poi così scontato:: «E’ ancora un po’ presto per fare ipotesi, anche perchè abbiamo dato mandato ad altri di farle e dobbiamo lasciarli lavorare. La ricerca dell’accademia di Mendrisio sulla piazza è avviato. La parte più stimolante del progetto su cui è al lavoro l’accademia di Mendrisio è  riuscire a dare vita alla piazza anche quando il mercato è andato via: tenendo conto che la piazza non comprenderà solo lo spazio ora esistente, ma anche il sedime dell’Apollonio e il suo retro. Non è detto quindi che alla fine la pista di skateboard si debba proprio spostare da qui»

ORA SI ATTENDE LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO, ANCHE SE NON E’ UN OBBLIGO. BANDI ALL’INIZIO DEL 2020

La discussione in commissione, che è stata vivace e ha visto pareri e consigli da parte dei presenti, non era un step obbligatorio per la procedura, come non lo è la discussione in consiglio comunale. A dirlo è stato proprio il segretario generale Tramontana, presente alla seduta: «Il passaggio in consiglio comunale non è necessario, se non ci sono variazioni urbanistiche da trattare».

Un dibattito in consiglio comunale è stato comunque auspicato, e sembra non ci siano problemi a riferire anche in quella sede. La procedura per emettere i bandi, comunque, prosegue: «Dovrebbero essere pubblicati all’inizio del 2020».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Settembre 2019
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