La scelta di Renzi disorienta gli iscritti: Astuti e Alfieri restano nel Pd

L’ex segretario e premier Matteo Renzi ha ufficializzato la sua decisione di lasciare il Partito Democratico per “costruire insieme ad altri una Casa per fare politica in modo diverso”

matteo renzi a varese

“Dopo sette anni di fuoco amico penso si debba prendere atto che i nostri valori, le nostre idee, i nostri sogni non possono essere tutti i giorni oggetto di litigi interni”. L’ex segretario e premier Matteo Renzi ha ufficializzato la sua decisione di lasciare il Partito Democratico per “costruire insieme ad altri una Casa per fare politica in modo diverso”.

Era un’ipotesi nell’aria da tempo che si è fatta sempre più concreta in questi giorni fino alla telefonata al premier Giuseppe Conte al quale Renzi avrebbe garantito comunque il proprio sostegno.

Quella annunciata ora, formalmente, è una mossa tutta parlamentare: Renzi esce dal gruppo del Senato con alcuni senatori e dà vita ad un nuovo gruppo alla Camera ma la strada tracciata è quella di costruire un altro partito a tutti gli effetti: “un’altra strada”, come si intitola il libro che ha presentato in tutta Italia e anche a Varese lo scorso marzo.

Con lui, quella sera, c’erano i dirigenti locali più renziani: Samuele Astuti, Alessandro Alfieri e Maria Chiara Gadda ma, così come altri fedelissimi a Roma, non tutti lo seguiranno.

Alessandro Alfieri, oggi in Senato, conferma la sua decisione di restare nel Partito Democratico. Lo stesso dice Samuele Astuti, oggi in Consiglio regionale, mentre non è ancora chiara la posizione di Maria Chiara Gadda che non ha ancora comunicato la sua scelta ma che da tutti è data in partenza al fianco dell’ex premier.

Nella base c’è molto disorientamento tanto che anche il segretario provinciale Giovanni Corbo è ancora incredulo e resta in attesa delle mosse dei prossimi giorni. La notizia intanto rimbalza anche fra i sindaci: a Maccagno con Pino e Veddasca Fabio Passera resta sbigottito dall’evolversi degli eventi e conferma la sua adesione al Pd.

Non si sbilancia, invece, il sindaco di Varese Davide Galimberti che nell’immediatezza dell’annuncio renziano non ha ancora preso una posizione.

A Somma Lombardo Stefano Bellaria guida la seconda amministrazione comunale di centro sinistra per ordine di importanza, non ha la tessera del Partito Democratico ma evidentemente è molto interessato a quello che succede in quel campo, anche perché a Somma l’anno prossimo si apre la stagione elettorale. «Di sicuro quella di Renzi è una scelta che disorienta ma ormai il dado è tatto ed è meglio guardare il bicchiere mezzo pieno: sono lieto che Renzi abbia confermato di voler stare nel campo del centrosinistra e il suo sostegno al Governo Conte. Confidiamo che questo gesto possa servire ad allargare il consenso all’area di centro, magari anche ai delusi di Forza Italia. Dunque inutile guardarsi indietro. Da amministratore di centrosinistra spero solo che lo strappo non abbia strascichi».

Anche il sindaco di Germignaga Marco Fazio vuole capire meglio i contorni di questa decisione e spiega: “È presto per esprimere una scelta. Voglio capire il senso della proposta, al di là dello strappo personale”.

A Busto Arsizio  il consigliere comunale bustocco Massimo Brugnone, entrato nel Pd proprio con i comitati per Renzi, ai tempi delle primarie del 2013, ora ha scelto di seguirlo in questa nuova esperienza politica: «Credo che abbia fatto bene a fare questa scelta perchè era evidente a tutti che il Pd continuava ad essere una fusione a freddo di due anime. Da una parte quella più progressista vicina agli ex-Pci e dall’altra quella più liberale e centrista». Per Brugnone «è una questione di chiarezza di fronte ai nostri elettori che ora potranno scegliere quale delle due anime votare ma sempre nell’alveo del centrosinistra. Per il momento non ci sarà nessun cambiamento e continuerò a stare nel gruppo del Pd in consiglio: con gli altri consiglieri ho sempre lavorato in armonia mentre in sezione le cose non sono mai andate bene».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Settembre 2019
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