Il monito degli industriali al Governo: «Basta parole: è ora di passare ai fatti»

Il consiglio generale dell’Unione degli Industriali chiede al Governo di mettere al centro della prossima legge di bilancio i costi energetici, le semplificazioni burocratiche, l'internazionalizzazione e il lavoro

univa

La pazienza ha un limite, anche quella degli industriali varesini. Il documento elaborato dal consiglio generale di Univa, riunitosi dopo la pausa estiva, lascia pochi dubbi su quali siano le urgenze e le priorità del mondo produttivo a cui bisogna rispondere senza aspettare le calende greche. Il destinatario del documento è naturalmente il Governo appena insediato che ha già nella prossima legge di bilancio  l’occasione per dare quelle risposte. (nella foto Roberto Grassi, presidente di Univa)

È un elenco chiaro di cose concrete. Già sentite, è vero, ma puntualmente inascoltate, come se il fatto di averle sollevate fosse un semplice esercizio di stile. Non si parla della Luna, ma di obiettivi ragionevoli di un Paese normale: semplificazione della burocrazia e del fisco, riduzione dei costi dell’energia, sostegno all’internazionalizzazione e alla ricerca e sviluppo.

Il consiglio generale dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, attraverso la voce dei presidenti dei gruppi merceologici e dei singoli imprenditori che fanno parte dell’organismo dell’associazione, chiede al nuovo Governo la normalità, cioè una politica industriale, degna di questo nome, che parta dall’ascolto delle richieste delle imprese.

«Chi ha il compito di decidere, ha anche il dovere di ascoltare le richieste che arrivano dall’industria – scrivono in una nota gli industriali varesini – Le imprese non pretendono favoritismi, ma condivisione delle scelte, perché per il mondo produttivo è fondamentale sentire e avere dalla propria parte tutto il sistema paese, come avviene in altri stati europei nostri concorrenti».

Disattese le promesse fatte durante le elezioni politiche del 2018, gli imprenditori si aspettano ora una svolta fatta di concretezza e praticità. L’occasione per dimostrare il nuovo corso è la prossima legge di bilancio. Gli argomenti che le imprese si aspettano vengano affrontati sono, tra gli altri, la semplificazione delle norme fiscali e degli adempimenti burocratici, compresi quelli legati allo smaltimento dei rifiuti, cui le aziende sono sottoposte tutti i giorni. «Bisogna creare quel clima favorevole – continua la nota – che agevoli lo sviluppo delle imprese e il raggiungimento di questo obiettivo non può prescindere dalla soluzione di un altro problema che sta aggravandosi sempre di più, quello dei costi dell’energia, sempre più insostenibili. Clima favorevole che verrebbe sicuramente facilitato, se si evitasse di attaccare un intero settore industriale come quello della plastica, come se la colpa dei rifiuti abbandonati nei corsi d’acqua o lungo le strade fosse da attribuire alle aziende produttrici e non piuttosto all’inciviltà dei singoli».

Un’ altra priorità emersa è quella dell’internazionalizzazione, che per le aziende non è più una scelta ma una necessità e che va sostenuta e incoraggiata con provvedimenti mirati e strutturali. Gli industriali danno anche grande attenzione al tema del lavoro. «È necessario rendere “conveniente” assumere e creare occupazione, attraverso una semplificazione delle normative in materia, per favorire l’ingresso dei giovani e per accrescere il reddito dei collaboratori, attraverso un taglio del cuneo fiscale».

L’auspicio espresso dal consiglio generale è che il Governo promuova misure che dispieghino i loro effetti nel medio lungo periodo, lasciando da parte, com’è invece stato sinora, la ricerca immediata del consenso elettorale.  «L’Italia ha bisogno di una politica economica concreta, che per essere davvero efficace deve partire dall’ascolto delle esigenze delle imprese, anche se finora, purtroppo, la politica ha dimostrato di essere brava solo a parlare».

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Pubblicato il 26 Settembre 2019
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