Niente più biglietti “solo treno” dalle stazioni della provincia di Milano

Proteste dei rappresentanti dei viaggiatori: "Che fretta c'era?". Ancora critica la situazione delle linee Trenord: 25 su 37 hanno performance insufficienti

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«Non capiamo la fretta con cui si è tolta la possibilità ai viaggiatori di utilizzare i biglietti “solo treno”». Per questo i rappresentanti dei viaggiatori lombardi chiedono un incontro all’assessore regionale Claudia Maria Terzi.

La vicenda è un nuovo capitolo della complessa riorganizzazione che ruota intorno all’integrazione tariffaria, che già ad agosto ha visto qualche “colpo di scena”.
Ad agosto è arrivata la doccia fredda: «La notizia che più ha spiazzato i viaggiatori lombardi, e soprattutto quelli della provincia di Milano e di Monza-Brianza, è stato l’annuncio dell’eliminazione dei titoli di viaggio “solo treno” a partire da ottobre». La cosa riguarda appunto le stazioni in provincia di Milano e Monza e Brianza, dove saranno disponibili solo gli integrati.

«L’argomento è complesso e lungi da noi non voler favorire un’integrazione tariffaria che dovrebbe essere uno dei pilastri su cui costruire una mobilità intermodale e veramente sostenibile. I rappresentanti dei viaggiatori sono stati, sono e saranno sempre favorevoli a questo obiettivo programmatico. Tuttavia ha suscitato in noi (e nei viaggiatori) grande perplessità la modalità con la quale sono stati eliminati i biglietti e gli abbonamenti solo ferroviari, un autentico fulmine a ciel sereno per i viaggiatori che, utilizzando solo il treno per recarsi a Milano, subiscono così dei notevoli rincari, soprattutto se si considera la qualità, del tutto insoddisfacente, dei servizi ferroviari. Non capiamo la fretta con cui si è tolta la possibilità ai viaggiatori di utilizzare questo tipo di biglietto, quando la legge regionale prevede un arco di tempo di cinque anni per armonizzare tutto il sistema e la transizione definitiva verso il sistema a tariffazione integrata. I cittadini non possono rimetterci per colpa di quello che sembra il solito scaricabarile politico di responsabilità tra Comune di Milano e Regione Lombardia. Le decisioni frettolose, insieme alla mancanza di informazioni come la misura delle compensazioni per i viaggiatori solo treno, non aiutano a migliorare la fruibilità del servizio ai cittadini».

Al di là delle perplessità sul nuovo sistema tariffario, rimangono anche le critiche al sistema: «La “cura” del taglio del servizio, sebbene abbia portato ad alcuni risultati positivi per via della riduzione delle corse, non si è certo dimostrata una soluzione efficace sul lungo periodo, come testimoniano gli indici di puntualità del mese di giugno. Durante questo mese – a ben sei mesi dall’entrata in vigore dei provvedimenti –, ben 25 linee su 37 non hanno raggiunto lo standard minimo dell’indice di affidabilità del servizio. Un segnale preoccupante che dovrebbe far riflettere sui temi della manutenzione del materiale ferroviario – il caldo non può essere una scusante –, oltre che alla necessità di compiere una seria e lungimirante programmazione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2019
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