“Perché la trail? Quando provi certe emozioni non ne puoi più fare a meno”

Una quarantina di atleti si riposa al campo Villaggio trail in attesa della sveglia delle quattro. Tra una chiacchiera e una risata ci si prepara a vivere una nuova emozione

Campo dei fiori trail

“Il momento più difficile è quando prepari lo zaino. Una volta che lo chiudi sai che sei già partito”.

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Il riposo degli atleti al Villaggio della Trail Campo dei Fiori 4 di 7

Hanno spento la luce verso le ventidue di venerdì sera gli atleti che sabato mattina alle 4 inizieranno la Campo dei Fiori Trail. Alloggiano al campo base di Gavirate. Un materassino a terra e il sacco a pelo sono sufficienti a caricare tutte le energie per superare anche questa prova, l’ennesima della loro carriera di corridori.

Sono una quarantina quelli che hanno prenotato al campo base. Gli altri sono dislocati un po’ in tutta la zona. Arrivano da Genova, da Milano, da Bergamo, da Modena, ma anche da Brescia, Reggio Emilia, Torino. C’è persino un polacco, arrivato poco dopo le 21.30 direttamente dalla Germania dove lavora: si tratterà qualche settimana per partecipare a tre differenti trail.

” Perché lo faccio? Perché quando provi certe emozioni, non riesci più a farne a meno”. Questo è il motivo che spinge Andrea, originario di Roma ma ormai trapiantato a Milano, che domani affronterà il percorso di 90 chilometri. Ha, alle spalle, numerose corse in montagna, persino il Tor , 4000 chilometri su e giù dai monti, raggiungendo altitudini elevate per poi ridiscendere e ritornare in vetta: “Ci sono momenti di crisi ma durano poco.Poi ti rimetti in sesto e riparti di slancio. È un’esperienza che ti gratifica: e non parlo solo del cibo che trovi ai punti ristoro. Le emozioni che si vivono rendono tutto unico. Ci vuole testa, però, soprattutto in questi ambienti che richiedono preparazione e responsabilità”.

La responsabilità di chi  affronta un ambiente meraviglioso ma che esige rispetto: ” Per questo motivo, il momento dello zaino è delicato. Devi sapere cosa mettere , per essere pronto ad affrontare tutte le sorprese che ti si possono presentare” Anche Ilaria è una veterana dei trail. Ne ha corsi diversi e in diverse condizioni: con le articolazioni infiammate o incinta di nove mesi. Domani l’attendono 45 chilometri di corsa. Quasi una passeggiata, un modo per sgranchirsi le gambe dopo aver avuto una bimba dieci mesi fa.

Si ride e si scherza, chi già pronto per riposare e chi, invece, sta ancora preparando il materiale e chi si unisce al gruppo solo all’ultimo. Due giovani di Vicenza si preparano alla cena: ” Abbiamo visto il percorso? Certo che no. Ovunque si vada, ci sarà da divertirsi”. “Si parte, si soffre, si arriva” aggiunge un veterano dei trail. Dimentica di dire che si gioisce anche, ma questo è sottinteso, altrimenti non si passerebbe il weekend a correre per i monti:  “Lunedì si torna a casa e a lavorare. E ci va già bene che la gara è di sabato e non di domenica”.

C’è un aspetto inedito che la Campo dei Fiori Trail offre ai concorrenti:  “È rispettoso dell’ambiente. Un’attenzione che ho molto apprezzato” commenta un atleta dal suo sacco a pelo riferendosi alle scelte ecologiche che l’organizzazione ha fatto per rispettare il territorio in cui si corre. Tra le tante iniziative anche quella di timbrare tutti  gli snack e gli alimenti che gli atleti si portano lungo il percorso, con il numero di pettorale. Guai a chi abbandona carte o altra spazzatura: il timbro lo inchioderebbe e ne decreterebbe la squalifica.

Le luci si spengono al campo base. È ora di dormire.

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Pubblicato il 21 Settembre 2019
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