Quali politiche per lo sviluppo? Economisti a confronto ad Ancona

La riflessione di Gioacchino Garofoli, presidente dell'Associazione degli Economisti di Lingua Neolatina

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Nei giorni 13 e 14 settembre si è tenuta ad Ancona la XV Conferenza degli Economisti di Lingue Latine (AENL), fondata da Giorgio Fuà all’inizio degli anni ’80 dopo la ricerca sui paesi a sviluppo tardivo. Le precedenti Conferenze erano state organizzate a Faro (Portogallo) e a Cluses (Francia), mentre nel primo decennio di questo secolo erano state organizzate due Conferenze in America Latina (a Rio de Janeiro e a Bogotà).

“Cambiamento strutturale e politiche di sviluppo” è il tema prescelto per l’edizione di Ancona, con particolare attenzione sia alle trasformazioni in atto nei paesi a sviluppo tardivo dell’Europa e dell’America Latina sia alle politiche economiche in Europa per provare finalmente ad uscire dalla lunga crisi, grazie a politiche industriali di sviluppo. Sono state presentate 26 relazioni, con studiosi appartenenti a 10 diversi paesi e con l’utilizzo di cinque diverse lingue.

«Prerogativa delle conferenze dell’AENL – spiega Gioacchino Garofoli, Presidente dell’associazione – è infatti quella di utilizzare ciascuno la propria lingua che tutti devono imparare a comprendere per facilitare le comunicazioni e la conoscenza reciproca dei risultati delle ricerche sulle pubblicazioni nazionali, senza attendere che debbano passare il vaglio delle riviste internazionali. Il tema del confronto tra Nord e Sud Europa per proposte di lancio di politiche economiche alternative hanno obbligato anche ad utilizzare l’inglese, per avere sia relazioni su Grecia e Irlanda sia per un confronto sistematico sulle trasformazioni e sulle dinamiche all’interno dell’Unione Europea oltre ad un quadro delle traiettorie evolutive nelle principali aree sovranazionali nel resto del mondo. Tra i relatori era presente Robert Wade (London School of Economics) che ha ottenuto nel 2008 il Premio Leontief, il più prestigioso riconoscimento, dopo il Premio Nobel, che viene assegnato ad un economista».

La Conferenza è stata una occasione rilevante per la città e il territorio regionale anche per aprirsi al mondo esterno e avere opportunità di confrontarsi con le trasformazioni in atto e le nuove strategie introdotte in altre regioni europee. «Un modo per aprire una “finestra sul mondo” come era avvenuto negli anni Sessanta con la fondazione della Facoltà di Economia (nel 1959) e dell’Istao (nel 1967) da parte di Giorgio Fuà, di cui questo anno si celebrano i 100 anni della nascita. La rete internazionale di economisti dell’AENL – prosegue l’economista – che comprende 150-200 studiosi, rappresenta una base fondamentale per la comparazione delle strutture economiche e delle loro trasformazioni e funziona dunque da Focus Group permanente sulle relazioni economiche e culturali tra Europa e America Latina. La comparazione delle dinamiche economiche in Europa e dei processi di ristrutturazione produttiva e dell’evoluzione occupazionale dovrebbe favorire un’interpretazione condivisa sui problemi economici europei e consentire un dialogo con i policy maker per il lancio di politiche economiche alternative, coerenti ed efficaci. Nella Conferenza vi è stata, inoltre, una sessione sulle relazioni tra sviluppo economico e territorio, con l’intervento anche di alcuni economisti che svolgono funzioni operative nelle amministrazioni pubbliche regionali. Questa sessione ha sottolineato la rilevanza della capacità di ascolto degli attori economici e sociali e dell’organizzazione di un “forum permanente” tra i produttori di idee e proposte di politica economica, da un lato, e le istituzioni pubbliche e i policy maker, dall’altro, per favorire l’introduzione di politiche economiche e di misure specifiche d’intervento coerenti ed efficaci. Vi sono casi e modelli di istituzioni intermedie (come i Comitati Economici e Sociali nelle regioni spagnole) particolarmente interessanti per consentire un “ponte” tra gli economisti (ed altri studiosi) e i policy maker che possono e devono tradursi in strumenti operativi alle varie scale (territoriale-regionale, nazionale ed europeo)».

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Pubblicato il 18 Settembre 2019
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