“Sfiniti dal rumore degli aerei del Volo a Vela”, da 60 anni lo scalo sul lago

La domenica con oltre 50 voli ha esasperato il signor Leonida che ha chiesto aiuto a tutti, compresi carabinieri, arpa e Comune. L'aeroclub: "Attivi dal 1962, mai un problema"

Mondiali di Volo a Vela 2015

Da due anni vivono direttamente sul lago, in un piccolo paradiso. Una villetta a Oltrona, sotto la Provinciale e oltre la pista ciclabile, con un accesso diretto allo specchio d’acqua. Una vegetazione rigogliosa, alberi ad alto fusto che attutiscono i rumori della strada. «Ma in questo contesto idilliaco, il fastidio grosso arriva dal cielo».

Il signor Leonida si è rivolto a tutti: ai carabinieri, al Comune di Varese che lo ha trasferito a quello di Gavirate: « Ho chiamato l’Arpa che verrà a fare i rilievi. Gli aerei usati sono molto rumorosi e passano sempre sopra le nostre teste. All’andata e al ritorno».

Aerei, elicotteri, ultraleggeri: « È un traffico in continuo aumento anche perchè sembra che stiano aumentando le attività di trasporto dei turisti. Vorrei contattare chi è nella mia stessa situazione. Vorrei costituire un comitato così da ottenere qualche risultato. Chi vuole aderire, può contattarmi via email: lepagan@tin.it».

Quando Leonida e la moglie hanno acquistato casa due anni fa, non conoscevano la rumorosità della zona: « Abitavamo a Groppello, in una zona più riparata. Pensavano che la presenza del Tinella con le vasche di ripopolamento dei pesci fosse una garanzia di quiete e di rispetto dell’ambiente. Non capisco come si possa permettere questo rumore».

L’aeroporto di Calcinate del Pesce esiste dal 1962 e così l’attività di Volo a Vela dell’associazione Adele Orsi: « In quasi 60 anni di attività – commenta la presidente dell’Aeroclub Margherita Acquaderni  non abbiamo mai avuto lamentele. Certo, quattro anni fa, quando ospitammo i Campionati del Mondo, ricevemmo qualche critica. Da quelle segnalazioni, però, abbiamo lavorato come consiglio di amministrazione per migliorarci nel rispetto della quiete altrui. La nostra è un’attività stagionale con il picco tra marzo e giugno. Poi abbiamo qualche decollo in estate che va via via diminuendo. Domenica scorsa abbiamo avuto l’open day, circa 50 decolli. Ma è stato un evento eccezionale».

Miglioramenti sono possibili, ammette la presidente, ma sono anche costosi e il consiglio di amministrazione ha adottato un piano per mitigare quanto più possibile l’impatto sulla collettività: « Vogliamo incidere il meno possibile sulla quiete altrui – assicura la presidente – ma noi operiamo nel rispetto di tutte le normative esistenti. Abbiamo limitato l’attività agli alianti e solo occasionalmente atterrano gli ultraleggeri. D’altra parte, però, siamo un aeroporto e come tale viene utilizzato».

A complicare la vicenda c’è un aumento del trasporto aereo leggero che non dipende dall’Aeroclub: « Il nostro lago segna il confine dello spazio aereo di Malpensa da una parte e dell’aeroporto di Agno dall’altra. Rimane un corridoio abbastanza stretto aperto ai piccoli mezzi, elicotteri, alianti e ultraleggeri. Il movimento si è intensificato, ma non per causa nostra. Noi siamo qui da quasi 60 anni e prestiamo molta attenzione agli altri: continuiamo a variare le rotte per incidere il meno possibile sulle singole comunità. Ma quella zona di Groppello è proprio sul nostro cono d’azione. Noi abbiamo a cuore il vicinato ma ci deve essere reciproco rispetto».

Il tema della convivenza, nella provincia del volo,  si arricchisce di un nuovo capitolo. 

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Pubblicato il 18 Settembre 2019
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Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    La logica imporrebbe che l’ultimo che arriva si adatti,il signore ha comrpato casa due anni fa e se ne deve andare l’aeroporto che opera dal 1962?

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      Scritto da Leonida Paganini

      Buongiorno, grazie per il suo tempo, non chiedo che l’aeroporto chiuda, quando è stato aperto circa sessanta anni fà la situazione demografica era leggermente diversa. Oggi ritengo che il traffico di un club privato debba essere monitorato, ritengo inoltre che i mezzi adibiti al traino degli alianti debbano essere aggiornati, due di questi mezzi hanno ancora le pale in legno e, adetta del responsabile ai voli questo causa un aumento delle rumorosità, in fase di decollo questi aerei arrivano sforare i cento decibel.
      Dalla mia posizione come in tante altre il traffico raddoppia o addirittura si triplica perchè, ad ogni decollo segue poi un atterraggio o anche un ulteriore passaggio per lo sgancio del cavo, domenica scorsa hanno volato circa 50 aerei significa circa sei ogni ora prevedendo otto ore di attività.

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    Scritto da Leonida Paganini

    L’indirizzo mail lepagan@tin.it è nuovamente attivo.
    Ringrazio tutti quelli che hanno già dato il loro parere, spero che altri si aggiungano.

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    Scritto da Elleci

    L’argomento è attualissimo in quanto la sensibilità anche a livello politico internazionale sul tema dell’inquinamento acustico/ambientale e sulle sue ricadute sulla salute dei cittadini sta aumentando. Il volo a vela sarà sicuramente poco inquinante e poco rumoroso, sta di fatto che per portare in quota gli alianti occorrono aerei trainatori che invece potrebbero risultare inquinanti e fanno molto rumore e che entrano nelle case e nelle orecchie dei cittadini senza che questi si possano in qualche modo difendere. Nei weekend non viene rispettata neppure la fascia di riposo pomeridiano e nei momenti di maggiore passaggio risulta impossibile mantenere qualsiasi tipo di attività esterna.

  4. erreffe
    Scritto da erreffe

    Voglio esprimere la mia solidarietà al Sig.Leonida.
    Io abito a Masnago in Via Mario Molteni e sono coinvolto perchè sulle nostre teste vengono sganciati gli alianti (zona Stadio) e poi gli aerei traino fanno una cabrata rapida per atterrare .Nelle giornate con tempo ideale per il volo la cosa si ripete con una frequenza di pochi minuti uno dall’altro.
    Grazie all’isolamento acustico della casa,all’interno il rumore si sente attutito,ma stando in giardino sembra di ascoltare una battaglia aerea del II° conflitto mondiale.
    Alla faccia dell’inquinamento e blocco del traffico….mi chiedo quanto inquinino questi aerei e che livello di sicurezza possano assicurare.
    Romagnolo Fabio

    1. massimiliano_buzzi
      Scritto da massimiliano_buzzi

      a questi dubbi posso rispondere io quale appassionato di aviazione in genere nonchè titolare di lincenza di pilota. gli aeromobili a pistoni monoelica ad ala bassa ed ala alta come quelli usati dal aeroclub di calcinate sono soggetti alla relativa normativa internazionale ICAO, recepita in italia dal allora ente di aviazione civile generale(CIVILAVIA), poi confluito in ENAV. I velivoli ad esempio devono essere sottoposti ad un check totale ogni mille ore di volo(con successivo collaudo in volo da parte di un ingegnere del r.a.i.= registro aeronautico italiano), ed ogni 100 ad un check più superficiale. i piloti devono effettuare serrati controlli medici ogni anno, ed ogni sei mesi se hanno più di 45 anni di età. per quanto riguarda le emissioni sono allo studio delle normative tipo le Euro automobilistiche ma al momento non c’è nulla di concreto anche perchè nel mondo, l’aviazione generale da diporto costituisce meno del 0,1 % delle emissioni globali (parecchio meno, preciso) e quindi è poco oggetto di studio. In ultimo consiglio sempre alle persone che hanno con leggerezza comprato case in aree prossime ad un sedime aeroportuale di esporre vive lamentele agli enti locali che ne hanno autorizzato la costruzione, spesso adattando forzatamente i PGT comunali ed intrepretando in modo fantasioso molte normative, in nome dello spasmodico bisogno di introitare oneri di urbanizzazione primari e secondari.

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        Scritto da Elleci

        Il fatto che attualmente non vi sia nulla di concreto non vuol dire che le emissioni gassose nocive non ci siano solo perchè ancora non sono state regolamentate. Ricordo, invece, che esiste una regolamentazione a livello nazionale per l’inquinamento acustico e ambientale e una specifica legislazione regionale per l’inquinamento acustico. Inoltre, la costruzione del nucleo originario dell’abitazione in questione è, probabilmente, di qualche anno antecedente all’avvio dell’attività dell’aeroclub, quindi è inutile far riferimento a PGT comunali che a quel tempo non esistevano nè per le abitazioni ad uso civile, nè per il sedime aeroportuale che anch’esso si è trasformato nel tempo. Il traffico aereo di allora non può essere minimamente paragonato al traffico aereo odierno di un aeroclub privato.

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        Scritto da Elleci

        Mi riferisco al commento del sig.Buzzi linkando di seguito, a mo’ di esempio, alcuni articoli che rimandano alla preoccupazione generalesul tema specifico:
        https://www.corriere.it/cronache/19_settembre_19/aerei-l-allarme-ricercatori-inquinano-piu-velocemente-previsto-oltre-70-percento-a4dd09fe-db22-11e9-94b9-f72cb5920b7e.shtml?refresh_ce-cp
        https://www.wwf.ch/it/i-nostri-obiettivi/traffico-aereo
        la regione Lombardia si è dotata di una legge regionale in materia di inquinamento acustico: http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.aspx?view=showdoc&iddoc=lr002001081000013
        mentre per l’inquinamento ambientale occorre rifarsi ancora alla legge nazionale, questo non vuol dire che le emissioni gassose nocive non ci siano solo perchè ancora non sono state regolamentate.
        Per finire, credo proprio che la costruzione del nucleo originario dell’abitazione sia probabilmente di qualche anno antecedente alla costruzione del nucleo originale dell’aeroclub e, ricordo, il traffico aereo di allora non può essere minimamente paragonato al traffico aereo odierno di tale Club privato.

    2. Avatar
      Scritto da Leonida Paganini

      Signor Fabio grazie per la Sua solidarietà, La terro informata per eventuali sviluppi.

  5. Avatar
    Scritto da Leonida Paganini

    Buongiorno Signor Massimiliano Buzzi, grazie per il tempo dedicato.

    Sentirle dire che non c’è una normativa per l’aviazione mi lascia senza parole, vuol quindi dire che gli aerei che giornalmente ci sorvolano potrebbero essere tutti EURO 0?, quindi noi compriamo auto ibride per diminuire l’inquinamento o demoliamo auto EURO 3 perchè non più idonee a circolare con difficoltà economiche, mentre il traffico aereo che ci circonda è senza restrizioni?
    Mentre non leggo nulla sull’inquinamento acustico, Lei sa, che vengono coinvolti parecchi comuni della provincia?

    Leonida

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