Amore, sacrificio e solidarietà: volontari della protezione civile (e non solo) in piazza
Croce Rossa, Protezione Civile e tante altre realtà scendono in piazza per "Io non rischio": la loro storia va conosciuta, valorizzata ed apprezzata ogni giorno di più
Buone pratiche, informazione, cultura e prevenzione: questo lo slogan della campagna “Io non rischio – buone pratiche di protezione civile” in corso Giacomo Matteotti a Varese sabato 12 e domenica 13 ottobre 2019, ad inaugurare la settimana della protezione civile dal 13 al 20 ottobre a livello nazionale.
«Oggi e domani sono le giornate di prevenzione nazionale di “Io non rischio”», racconta il dirigente del servizio di volontariato di Varese, Como, Lecco e Monza Massimo La Pietra, «e segnano l’attività importante della settimana dedicata interamente alla protezione civile, che è alle porte: è utile far capire i rischi del territorio in cui vivono, perché spesso li sottovalutano. Questa è la nona edizione e siamo arrivati a 800 piazze piene di banchetti informativi come questo corso di Varese». «Quest’organizzazione nel corso principale del centro di Varese è straordinaria – continua La Pietra – perché sono riusciti a raggruppare ben quattordici associazioni della provincia: c’è tutto il mondo del volontariato pronto ad incontrare i cittadini e questa sinergia è importante, perché tutte le associazioni – dalla protezione civile, ai carabinieri alla croce rossa – si mettono insieme e fanno sistema».
I due temi su cui hanno deciso di soffermarsi sono il terremoto e l’alluvione: «In una provincia, come quella di Varese, dove non tutti credono di essere a rischio terremoti o alluvioni è più che mai importante informare i suoi abitanti».
Proprio il rischio alluvione è la bandiera del banchetto del corpo volontari ambulanza di Angera, che mostrano delle foto di Ispra, Angera e Sesto Calende a partire dal 1850. Si tratta di tre paesi che vivono a stretto contatto con l’acqua del Lago Maggiore e del fiume Ticino. Sebbene il livello dell’acqua del lago si alzi a poco a poco quando c’è la piena, non bisogna mai abbassare la guardia; più pericoloso, invece, il caso del Ticino: l’ultimo caso di alluvione è stato nel 2014, dove è stato registrato anche un morto, travolto nel tentativo di recuperare la sua imbarcazione. «Abbiamo deciso di esporre delle foto delle alluvioni nel nostro territorio – racconta l’appassionato volontario Aramis Amantini – e di spiegare poi a chi si ferma il rischio alluvioni facendo dei giochi secondo i fattori di vulnerabilità, probabilità di accadimento e valore esposto». «Sono volontario da ben sedici anni ormai – continua Aramis – il servizio del corpo volontari ambulanza di Angera, associazione aderente all’ANPAS, è di ventiquattro ore su ventiquattro. Non potrei aver fatto una scelta migliore di questa».
Essere volontari vuol dire far parte di una famiglia e il gruppo comunale dei volontari della Protezione civile di Venegono Inferiore ne è la dimostrazione. Infatti, due di loro sono marito e moglie: Andrea Barnabò e Maristella Bertoni lavorano fianco a fianco non solo nell’ambiente domestico, ma anche fuori dalle mura di casa. «Sono diventata volontaria – racconta Maristella – perché mi sono innamorata di Andrea, volontario dal 1995, e me lo sono sposato, anche se il nostro primo appuntamento è saltato perché lui era in servizio». Stare con un volontario è anche questo: seguirlo nella sua passione e nel suo desiderio di mettersi al servizio degli altri. Il gruppo di Venegono, alla sua prima presenza alla manifestazione, è coordinato dalla giovane Simona Zampese: «Sono entrata nel gruppo come semplice volontaria, poi sono diventata responsabile, non con poca fatica: ho potuto testare sulla mia pelle cosa significhi essere donna in un ambiente come questo, ed è molto dura, bisogna lavorare il doppio dei compagni uomini. Prima, quando ero volontaria, spesso venivo sottovalutata proprio in quanto donna e venivo lasciata da parte in certe operazioni. Ora, però, grazie al mio ruolo vengo considerata per quanto valgo». Simona sarà settimana prossima alle esercitazioni nazionali a Pozzuoli, a dimostrazione del continuo lavoro di formazione, studio, esercitazione e passione da parte dei volontari che non si esaurisce mai.
I genieri di Samarate sono una gemma brillante in questi due giorni a Varese. Iuri Valter De Tomasi, il responsabile, spiega che, insieme agli altri volontari Alessia Regalia e Fabio Mattiazzi, ha deciso di informare i cittadini sul fenomeno del terremoto con un piccolo simulatore. «L’informazione e la prevenzione sono sempre più importanti – spiega De Tomasi, che è appena diventato un formatore – e questa campagna di sensibilizzazione va proprio letta in quest’ottica. Noi volontari dobbiamo “fare prima”, coinvolgendo i cittadini in questa attività di formazione. Un cittadino formato può essere un cittadino che aiuta chi è in difficoltà in caso di incidente: è proprio il primo “anello” in questa lunga catena di volontari».
Parlando del gruppo dei genieri, poi, De Tomasi è orgoglioso di rappresentare a pieno titolo Samarate, «sempre in prima linea in questo settore»: «Stiamo producendo tanto, abbiamo recentemente fatto la prima scuola Ponti, un desiderio che avevamo da trent’anni». Proprio ai ragazzi, ai più giovani, De Tomasi rivolge e dedica la sua attività di campagna informativa nelle scuole: «I ragazzi sono delle spugne, assorbono tutto e capiscono all’istante: proprio per questo puntare su di loro per noi è fondamentale, anche perché magari, in futuro, saranno le nuove leve».
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