A Casa di Corte Nuova dove gli anziani non sono mai soli
A 4 anni dall’inaugurazione, si conferma una struttura all’avanguardia per la popolazione anziana che apprezza. Una residente: "Dopo anni passati sola in casa, questo posto è perfetto"
Casa di Corte Nuova è sorta nel settembre 2015, a lato della Coop di viale Repubblica, e risponde alle esigenze degli anziani che, seppur autosufficienti, hanno bisogno di attenzione, compagnia e obiettivi. Realizzata dalla cooperativa Alisei secondo un modello già diffuso nel nord Europa, è una vera innovazione per il contesto italiano, Paese dove l’età media si alza sempre di più ma dove l’unica alternativa alla casa privata è la Rsa.
La cittadella, attualmente abitata da una trentina di persone, dispone di circa 40 appartamenti, tra monolocali e bilocali, dotati di campanello d’allarme per eventuali emergenze ed è caratterizzata da una gestione di carattere alberghiero, con servizio lavanderia, ristorazione e spazi comuni.
Non è una struttura RSA (residenza sanitaria assistenziale); ognuno di loro mantiene il proprio medico di base e, autonomo o con lievi limitazioni, è libero di organizzare la propria vita in autonomia, uscendo ed entrando a piacimento, solamente con l’accortezza di avvisare i responsabili in modo da non farli stare in pensiero.
L’obiettivo della struttura è l’inclusione sociale degli anziani attraverso una serie di attività e di servizi come l’appuntamento di fisioterapia, i laboratori di arte, canto, “allena-mente”, condotti da persone qualificate, collaboratori, Oss, psicoterapeuti e psicologi: «Proponiamo diverse iniziative ed attività creative in cui al centro vi è la condivisione, per non concentrare l’attenzione solamente sul fisico e per contrastare anche il decadimento cognitivo. – spiega l’amministratore Mario De Plano – A dimostrazione di quanto sia importante la condivisione, i momenti di convivio; tutte le camere hanno la cucina, ma, tendenzialmente, la maggior parte di loro preferisce pranzare e cenare in mensa, in compagnia».
Gli ospiti hanno inoltre la possibilità di portare con sé la badante, proprio come se fossero a casa propria, ma anche, come è accaduto, il canarino, il gatto o il marito.
L’amministrazione della struttura consiglia un tempo di prova di un mese per ambientarsi alla nuova casa, ai nuovi spazi e alle nuove abitudini, ma tutti scelgono di restare: «Ho provato ad abitare qua per un mese, dopo cinque anni che stavo chiusa nella mia vecchia abitazione; ora, sono due anni e mezzo che vivo qui e non penso di tornare a casa. Mi fermo per via della compagnia e delle collaboratrici, grazie a cui sono ringiovanita» racconta Carmelina.
Anche Giovanna, che ha trascorso in struttura gli ultimi anni col marito, compagno di vita per 76 anni di matrimonio, continua a vivere in Corte Nuova perché si sente a casa: «Sono felicissima. Qua mi vogliono tutti molto bene e non mi sento mai sola».
Come tutte le grandi compagnie, anche loro hanno una mascotte ed è Ambrogina coi suoi 96 anni, entrata in Corte Nuova quattro anni fa per dare un’occhiata, ma ha detto subito alla figlia: «Questa è la mia casa».
«Non sono soli, ci siamo noi che vigiliamo con discrezione, mantenendo sempre la loro autonomia» ha affermato Mario De Plano, amministratore della struttura che, col tempo, è diventato un po’ il figlio di tutti loro.
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