Investì e uccise due sposini, negato il patteggiamento a 4 anni
Secondo il tribunale bustocco non bastano 4 anni per l'omicidio colposo dei due sposini travolti da un auto nel 2016. Sentenza rinviata al 2020
Dopo aver già respinto una prima richiesta di patteggiamento di 3 anni, il giudice Giulia Pulcina del tribunale di Busto Arsizio ha respinto nel primo pomeriggio anche un accordo raggiunto trapm e difesa dell’imputato per un patteggiamento a 4 anni di pena nei confronti di Behri Rubil, il 26enne di origini albanesi che la sera dell’11 luglio 2015 travolse e uccise Mario Cocco, 36 anni e la moglie Michela Furnari, di 38, residenti a Bolladello, frazione di Cairate, mentre viaggiavano in sella a uno scooterone tra Cassano Magnago e Busto Arsizio. L’udienza è stata rinviata al 28 febbraio del 2020 è si terrà davanti a un nuovo giudice.
I familiari di Mario Cocco, assistiti dai legali Lorenzo Sozio per i familiari di Cocco e Tiberio Massironi per i familiari della Furnari, hanno espresso soddisfazione per questa presa di posizione. In particolare l’avvocato Sozio ha sottolineato come quella del tribunale bustocco sia una decisione coraggiosa e determinata, la cui ordinanza farà sicuramente giurisprudenza sull’area di competenza del Tribunale di Busto Arsizio e non solo».
Nel corso del lungo procedimento penale il precedente giudice Luisa Bovitutti aveva già respinto una prima proposta di patteggiamento ad una pena di 3 anni, chiesta dai legali di Behri Rubil.
L’incidente. Dopo una cena con visita ai nipoti la coppia, sposata da pochi mesi, stava facendo ritorno a casa, verso Cairate. A pochi chilometri da casa, all’improvviso si è materializzata davanti a loro, lanciata nel sorpasso di altre due auto, la Ford Focus guidata dal 26enne. Cocco, alla guida dello scooter, ha avuto solo il tempo di tentare di deviare verso destra, prima dello schianto, inevitabile, che in poche frazioni di secondo ha posto fine alla vita della coppia di giovani sposi. I soccorritori, giunti sul posto in pochi minuti, non avevano potuto che constatare la morte di entrambi, a causa della gravità dei traumi riportati.
Accompagnato in ospedale dagli agenti della polizia stradale di Busto Arsizio e sottoposto ai controlli per droga e alcol, nel sangue di R.B. sono stati trovati valori positivi alla cocaina.
La successiva ricostruzione, affidata dalla Procura al perito Vincenzo Greco di Saronno, ha permesso di accertare che «le cause del sinistro sono da ascriversi unicamente alla condotta di guida dell’imputato che, oltre ad essere risultato positivo al test dell’uso di sostanze stupefacenti, viaggiava a una velocità superiore al limite previsto ed aveva eseguito il sorpasso di almeno due veicoli che lo precedevano, impegnando la corsia opposta nonostante la presenza della linea continua di mezzeria». Soddisfazione è stata espressa anche dalla Giesse di Gallarate che segue i familiari di Cocco per quanto riguarda la parte risarcitoria.
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