La partenza dei lavori alle stazioni dà il via anche alle polemiche
In parallelo con le ruspe si muovono anche i lavori sul piano politico con l’opposizione leghista che ha deciso di infilarsi in ogni spazio di malcontento
Dopo le vicissitudini sui finanziamenti al piano di riqualificazione dell’area delle stazioni, cercati e ottenuti dalla Giunta Galimberti, all’inizio della settimana abbiamo visto la posa della prima pietra di un cantiere che è destinato a cambiare il volto di un pezzo importante di città.
Con l’arrivo delle ruspe prende ufficialmente il via quel piano di riqualificazione che ridisegnerà l’area della stazione Fs dello Stato, la Nord e anche il complesso di piazzale Kenendy.
Proprio in piazzale Kennedy ci sarà la “base operativa” del cantiere, ma i lavori veri e propri cominceranno con la demolizione della torretta e delle altre aree abbandonate nella stazione dello stato.
Contestualmente all’inizio di questa fase, in parallelo con le ruspe, si muovono anche i lavori sul piano politico con l’opposizione leghista che ha deciso di infilarsi in ogni spazio di malcontento per non lasciare il capo libero all’amministrazione Galimberti.
La Lega tra le stazioni: critiche al piano comunale e denuncia al degrado
E così se il sindaco spiega che è eliminando il degrado che si combatte l’insicurezza urbana, la Lega risponde che con la realizzazione del progetto appena avviato si apriranno “praterie per la microcriminalità”. E se sindaco e assessori fanno un sopralluogo sull’avvio del cantiere, i leghisti Monti, Binelli e Pinti ne fanno un’altro cercando di dare eco alla voce degli scontenti.
Il botta risposta non si fa però attendere e a poca distanza dal sopralluogo leghista è il segretario cittadino del Pd Luca Carignola a farsi sentire: «la verità è che alla Lega fa comodo che tutto rimanga com’è – attacca Carignola -. Così possono speculare su situazioni di degrado che generano insicurezza. Noi invece andremo avanti e ascolteremo le istanze di tutta la cittadinanza».
Il Pd difende il piano stazioni: “La Lega vuole lo status quo per speculare sul degrado”
Insomma, se la realizzazione del nuovo volto delle stazioni avrà bisogno ancora di molto tempo quella della polemica politica è già ben visibile, sullo sfondo di una campagna elettorale per le elezioni comunali del 2021 che si avvicina sempre più velocemente.
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Se paragono Varese con Milano non riesco a non vedere l’abisso prima di tutto di mentalità che differenzia le due città. I varesini si lamentano per ogni cosa, grazie anche alla loro buona dose di provincialità che emerge in ogni campo. A Milano si riqualificano interi quartieri nel consenso generale, qui non si riesce nemmeno a riqualificare una stazione. Nel frattempo la città muore ma forse è quello che vogliono i varesini, starmene per i fatti loro.
In questo contesto si inserisce perfettamente la Lega, il partito della protesta fine a se stessa. Il partito che quando è al governo e ci sarebbe veramente da lavorare preferisce scappare per poi accusare qualcun altro. Il partito che non riesce a trovare una condivisione delle priorità ma preferisce dare sempre e comunque contro su ogni cosa spinti dall’unico mantra: se non comando io allora faccio di tutto per distruggere.