Obiettivo Saronno incontra i commercianti

Il gruppo ha riunito i commercianti e presentato le proposte per il settore

Generico 2018

Nota del gruppo Obiettivo Saronno

Giovedì 24 ottobre alle 21, in Corso Italia, in pieno centro, “Obiettivo Saronno” ha incontrato i commercianti.

Si è trattato del primo appuntamento della neonata lista civica, la quale è voluta partire proprio da uno dei settori considerati “il cuore” della nostra città, ma che soffre un grande malessere. E questo rappresenta un autentico anacronismo per Saronno, crocevia di quattro province e che fonda la propria storia sugli scambi, sin dall’epoca medioevale.

Il direttivo dell’associazione, la quale non si è ancora costituita come partito politico, ha fatto la fotografia della situazione. Dati inquietanti che fanno un quadro amaro dell’economia saronnese.

Prima responsabile, secondo Obiettivo Saronno, è la giunta Fagioli, che si limita a gestire il nostro comune come se si trattasse di un condominio su cui applicare un’amministrazione ordinaria: riscaldamento, pulizie, giardino… Investimenti zero. Interventi di risanamento nessuno. La colpa più grande, imputata all’attuale consiglio, è il fatto di non aver aderito alla città metropolitana di Milano, baricentro dell’economia lombarda, che avrebbe portato un indotto significativo, pensando anche solo al turismo.

Basti vedere il Grand Milan, che ha triplicato la propria ricettività dal 2015 a oggi vedendo in Saronno il naturale prolungamento del capoluogo lombardo. Ma il resto della città? Saronno, con due imbocchi dell’autostrada, con due stazioni delle ferrovie da cui passano più di 500 treni al giorno (alcuni diretti ogni 15 minuti all’aeroporto) da cui scendono e salgono 30.000 passeggeri come se fossero sulla metropolitana milanese, ha potenzialità enormi. E sono ben 11.000 i giovani che con ogni mezzo arrivano alle scuole di Saronno, vero e proprio polo studentesco.

Coez in concerto a Milano

Obiettivo Saronno ha sciorinato tante soluzioni per il commercio. La prima proposta è proprio uno “sportello per il commerciante”, un canale privilegiato per chi possiede degli esercizi e deve gestire pratiche burocratiche, deve interloquire con l’ufficio del Commercio e deve essere costantemente aggiornato sulle novità normative e del settore. Ma si toccano anche le esigenze “più spicciole”, come una più razionale gestione dei parcheggi, perché “no parking no business”, ci dicono parafrasando una vecchia pubblicità.

Non si tratta solo di una liberalizzazione mirata della sosta, ma anche di una viabilità più efficace, con percorsi cittadini accattivanti, parcheggi gratuiti per chi acquista, o un aumento degli spazi usando aree già identificate della zona.

Interessante la proposta di istituire in Comune un ufficio bandi, che consentirebbe di beneficiare di utili e ricchi finanziamenti, senza gravare sulle finanze dei cittadini. Questa formula è già applicata ormai da tutte le aziende, dalle scuole, dagli istituti di ricerca e naturalmente dai Comuni intraprendenti e vincenti, e tocca non solo il commercio, ma tutto lo spettro di attività che circondano le famiglie e le imprese.

Ci parlano di “Smart City” e ci sembra di vedere una città del Nord Europa, dove tutto funziona in un perfetto connubio fra sostenibilità sociale e tecnologica. E ci chiediamo: perché noi no? Perché anche Saronno non può essere una Oslo, una Helsinki o anche solo una virtuosa cittadina elvetica, dove Energia, Edilizia, Mobilità, Ecologia, Infrastrutture, Tecnologia e Salute ruotano intorno al cittadino grazie a una governance efficiente?

Ascoltare le loro parole fatte di praticità spinta (dalla gestione della TARI alla ricettività alberghiera), ma ispirate a un’etica del lavoro (come il modello di equilibrio del cittadino, fra dare e avere) ricorda l’epoca in cui l’uomo della strada scendeva in campo per dare il proprio contributo al benessere del Paese. Sarà ancora possibile vedere l’onestà e la competenza che vincono?

Sinora quello che sorprende è sicuramente la lucidità con cui questi signori possiedono l’argomento. Non c’è da stupirsi, perché si tratta di persone abituate a ragionare su progetti e, ci dicono, con quel minimo di esperienza politica sufficiente a sentirsi disgustati dagli amministratori attuali.

È questa l’arma che loro vogliono portare ai cittadini, di solito abituati a fare scelte elettorali che sono speculari al panorama partitico nazionale. Per vincere questa resistenza culturale, assicurano attenzione ai problemi locali e promettono trasparenza e condivisione nel gestire le soluzioni. Altra peculiarità del direttivo è la presenza massiccia di quote rosa. Una vera eccezionalità nel panorama politico italiano. 4 su 5 sono donne! Vuoi vedere che quando si parlava di “trè don fan ul mercaa da Saronn”, si pensava proprio a queste signore che ci hanno appena raccontato il rilancio del commercio?

Scherzi a parte, osserviamo il loro entusiasmo e lo spirito con cui l’altra metà del cielo si rivolge al mondo, e ci diciamo che forse Saronno avrebbe bisogno non solo di un sindaco donna, ma anche di un tocco femminile!

Aspettiamo i prossimi appuntamenti che, ci dicono, dopo il commercio, saranno orientati ai giovani, ai quartieri degradati che hanno bisogno di riqualificazione e protezione, alle aziende, alle aree dismesse, alla cultura, all’ambiente e alla sicurezza.

Obiettivo Saronno

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Ottobre 2019
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