Scandalo molestie su minori, sospeso l’allenatore di pallavolo

L'allenatore è stato accusato da dieci bambine tra i 9 e i 14 anni di molestie sessuali, in un camp estivo in Toscana. Il presidente della società: "È successo prima che lo ingaggiassimo, non ne sapevamo nulla. L'abbiamo sospeso subito"

Generico 2018

Scandalo nella pallavolo femminile. L’allenatore delle giovanili della Orago Volley Davide Andreani, nella società da solo un mese, è indagato per molestie compiute su minori, in un’esperienza lavorativa precedente a Massa, in Toscana. Dieci bambine, tra i 9 e i 14 anni – con versioni simili e concordi – hanno denunciato di aver subito palpeggiamenti, massaggi e carezze dal loro allenatore. Il presidente della società ha subito sospeso l’allenatore; la vicenda, in ogni caso, non riguarda la squadra di Orago.

Secondo quanto riporta il Corriere la vicenda sarebbe avvenuta il 4 luglio scorso. Durante un camp estivo di pallavolo a Marina di Massa, le bambine hanno raccontato che il loro coach è entrato nelle loro camere d’albergo e si è avvicinato a loro con atteggiamenti decisamente non consueti e accettabili. La mattina successiva le bambine hanno raccontato tutto ai responsabili del camp, che hanno contattato i genitori e hanno provveduto ad allontanare immediatamente Andreani dalla struttura.

«Era qui da noi da un mese e non possiamo dire niente di queste poche settimane», ha dichiarato a VareseNews il presidente dell’Orago Angelo Gozzini. «Ovviamente, appena saputo della vicenda, lo abbiamo sospeso dalle attività».

Andreani aveva lavorato in diverse società, come Turate, Segrate e Pro Patria; è stato anche nello staff della sezione di Varese. «Era un mio amico e non ho mai sospettato niente di tutto ciò», ha detto al Corriere il selezionatore provinciale. «Ci era stato segnalato da altre società – ha dichiarato Gozzini, sempre al Corriere – e non erano emerse irregolarità. Aveva un buon curriculum e sembrava una buona scelta». Andreani era stato selezionato come allenatore dell’under 14 e under 16.

Ora se ne sta occupando la procura di Massa, che ha avviato le indagini.

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caccianiga.marco@yahoo.it
Pubblicato il 13 Ottobre 2019
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