Il sindacato: ci vuole un piano straordinario contro le morti sul lavoro
Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una fiaccolata per i morti sul lavoro che si svolgerà venerdì 18 ottobre, con partenza da piazza Repubblica alle ore 17.30. Inoltre propongono un tavolo di coordinamento provinciale e formazione nelle scuole
Una fiaccolata sindacale unitaria di Cgil, Cisl e Uil per dire no ai morti e agli incidenti sul lavoro. È l’iniziativa, presentata presso la sede della Uil di Varese, che si svolgerà venerdì 18 ottobre, con partenza da piazza Repubblica alle ore 17.30. Dopo un corteo attraverso la città, la fiaccolata terminerà in piazza del Garibaldino.
Un’iniziativa che punta, come hanno detto i vertici dei tre sindacati, a «sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni su una vera e propria strage che continua a verificarsi sui luoghi di lavoro», in particolare sul nostro territorio dove le morti a oggi sono salite a quota tredici. Troppe e troppi gli incidenti invalidanti, secondo Antonio Massafra, segretario generale Uil Varese, che ha sostenuto la necessità che il governo lanci un piano straordinario per la prevenzione con adeguati impegni di spesa. Non è retorico, secondo Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese parlare di «strage». C’è un filo rosso però che lega i morti sul lavoro nella nostra provincia: la loro condizione di precarietà. «Quando il lavoratore ha meno diritti e meno tutele, il primo diritto ad essere messo in discussione è quello alla sicurezza» ha sentenziato Colombo. Il riferimento, neppure tanto velato, del sindacato è alla scarsa attenzione e tutela dei diritti soprattutto nell’ambito di appalti e subappalti, un tema che meriterebbe un focus mirato. Così come importante è avere un coordinamento efficace per realizzare interventi sulla sicurezza e sulla prevenzione, capaci di coinvolgere tutte le parti sociali, a partire dalle associazioni datoriali, e tutte le istituzioni.
Per Roberto Pagano, della Cisl dei Laghi, servono dunque più risposte a diversi livelli per fronteggiare una situazione a dir poco «allarmante», ma per farlo occorrono più risorse rispetto a quelle attuali che non sono sufficienti per fare un’adeguata prevenzione da parte degli istituti preposti, in primis l’Inail. La proposta dei sindacati confederali comprende anche un tavolo territoriale che individui efficaci interventi di prevenzione. E ancora, una presenza costante nella scuola, con un’ora da proporre per un confronto tra sindacati, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) e studenti. Infine l’estensione di un questionario sulla sicurezza, analogo a quello realizzato dai metalmeccanici, da estendere anche alle altre categorie.
Il 39% dei metalmeccanici ritiene di non lavorare in sicurezza
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