“Ti strappo gli occhi“, minacce al suocero e botte alla ex: condannato

Telefonate ai coniugi genitori della moglie a ogni ora, e mani in faccia in famiglia: 3 anni e sei mesi per un uomo considerato violento

stalking

La difesa dice che si trattava di un matrimonio difficile, dove sberle e contumelie partivano da entrambe le parti, magari pure di fronte ai bimbi, piccolissimi al momento dei fatti, e quindi non c’era nessun maltrattamento in famiglia.

Per l’accusa invece lui, un ex marito era il violento della famiglia, violenza non solo parlata ma anche fisica, a tal punto da lasciare referti da dieci giorni in mano alla moglie, poi diventata ex.

E a quel punto quando la coppia era già separata, sono partite angherie anche nei riguardi degli ex suoceri: l’auto della mamma di lei ripresa col telefonino con l’obiettivo di far sapere alla ex consorte che controllava la donna, con minacce varie, rivolte anche al suocero: «Io ti cavo gli occhi».

La coppia di genitori con quella figlia che aveva preso la strada sbagliata veniva tempestata di telefonate anche alle ore piccole, nel cuore della notte, tanto da obbligarli a staccare l’apparecchio telefonico.

Un inferno che ha fatto scattare le denunce e che ha portato in aula di fronte al giudice monocratico di Varese l’uomo accusato di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia (articoli 612 bis e 572 cp).

Mentre la difesa chiedeva l’assoluzione. La donna, 31 anni, alla fine ha voluto denunciare tutto.

Lui, 35 anni in tribunale oggi non c’era al momento della lettura della sentenza: 3 anni e mezzo, (6 mesi in più di quanto chiesto dal pm) col giudice che ha disposto una provvisionale di 10 mila euro alla ex moglie e di 5000 euro ciascuno per i suoceri, oltre alle spese processuali e rimandando una specifica e ulteriore quantificazione del danno in sede di processo civile.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Ottobre 2019
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