Whirlpool, dopo lo sciopero un incontro a Palazzo Chigi

Il ministro Patuanelli annuncia la riapertura del tavolo se l’azienda sospenderà la procedura di cessione. Il sindacato invoca l’unione e il «ritorno a una trattativa vera»

Avarie

Lavoratori in piazza, sciopero riuscito, con tutti gli stabilimenti italiani del gruppo fermi.

I lavoratori della Whirlpool hanno ottenuto un incontro col Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si terrà a Palazzo Chigi nella giornata di mercoledì prossimo mentre oggi, venerdì 4 ottobre si è tenuto un incontro alla sede del Ministero dello sviluppo economico.

Nel corso dell’incontro il ministro Stefano Patuanelli ha fatto sapere che intende concordare le modalità per riaprire il tavolo di trattativa, forse anche in seguito alla ricezione di nuove comunicazioni da parte della multinazionale.

«Tornerò al tavolo solo se l’azienda sospende la procedura di cessione», ha spiegato il Ministro alla delegazione sindacale, ricordando quindi di aver posto «nella riunione di due settimane fa con l’azienda come condizioni le scuse ai lavoratori». L’incontro convocato a palazzo Chigi mercoledì, osserva infine Patuanelli, arriva «a seguito della grande manifestazione di oggi».

L’obiettivo in queste ore è anche quello di coinvolgere l’esecutivo per attivare contatti diretti con gli Stati Uniti.
Di fronte alla piazza ancora piena di lavoratori i segretari delle tre categorie del settore metallurgico hanno invitato a tenere alta la guardia.

«La divisione dei lavoratori è sempre stata la forza delle aziende che non hanno responsabilità sociale», ha esordito Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, che riferendosi a Whirlpool ha parlato di «un’azienda che fa un passo in avanti e due indietro e il rischio è che se questa azienda non torna a considerare strategica l’Italia, altrove può accadere ciò che è successo a Napoli. Non è vero che non serve a niente muoversi: se non lo facciamo la speranza non ce la darà qualcun altro. L’importante è avere tutti i lavori con noi, anche quelli che si sentono intopccabili, anche quelli che pensano che l’azienda avrà un occhio di riguardo anche per loro».

Fondamentale, per Bentivogli, l’unità sindacale: «Su questa vertenza si costruisca una capacità fondamentale di rispetto di tutte le imprese nazionali e multinaziuonali nei confronti di tutti i lavoratori italiani».

Per Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in prima linea al corteo Whirlpool organizzato oggi a Roma in merito all’ipotesi di chiusura del sito di Napoli avanzata dall’azienda americana «occorre ora riaprire una trattativa vera».

«È necessario che la multinazionale prenda atto che le decisioni che ha preso siano sospese. Non si può parlare né di chiusure né di licenziamenti», spiega Landini, sottolineando come «qualsiasi azienda che si chiude è persa per sempre», soprattutto nell’area di Napoli e del Mezzogiorno che, precisa il segretario generale Cgil, «non devono pagare un prezzo che non ha bisogno di pagare».

Il leader della Uilm Rocco Palombella ha affermato che «Napoli è una delle realtà più importanti e la classe operaia è sempre stata sensibile, questo è un piano di chiusura, non di riorganizzazione. Il futuro di questi lavoratori è nella mani del sindacato ma anche in quelle del Governo».

«La manifestazione di oggi ha dimostrato che i lavoratori hanno intenzione di andare avanti», ha riferito il sindacalista al Corriere del Mezzogiorno.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Ottobre 2019
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