Whirlpool non chiude a Napoli: “Cerchiamo una soluzione condivisa”
Azienda e Ministero dello Sviluppo Economico annunciano la ripartenza delle trattative. La chiusura dello stabilimento era prevista per il 1 novembre
Whirlpool ritira la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici. La notizia è stata diffusa quasi contemporaneamente sia dall’azienda che dal governo e scrive una nuova pagina per lo stabilimento la cui chiusura era fissata per il 1 novembre.
“La decisione, condivisa con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il Governo e con le Organizzazioni Sindacali -si legge nella nota dell’azienda-. Whirlpool EMEA ritiene, infatti, che le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine”. Per questo motivo “Whirlpool è convinta che, con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte.
Ai lavoratori la notizia è arrivata direttamente con un video sui social diffuso dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: “Voglio rivolgermi direttamente ai lavoratori Whirlpool di Napoli per dar loro una buona notizia: in queste ore, l’azienda mi ha comunicato la volontà di ritirare la procedura di cessione”. “È un risultato – ha continuato Patuanelli – che abbiamo ottenuto grazie all’impegno, alla compatezza dei lavoratori e alla loro manifesta volontà di voler lavorare in quello stabilimento. Su questa vertenza il Governo ci ha messo la faccia e abbiamo ottenuto un importante risultato. Ora ci sono le condizioni per sederci a un tavolo con le parti sociali per provare a trovare una soluzione industriale, anche con un impegno del Governo per lo stabilimento. Era un primo passo fondamentale, altrimenti la procedura di cessione avrebbe comportato o la cessione a un’altra attività industriale, che era difficile da accettare, o a una procedura di licenziamento collettivo“.
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