Crescono del 67% i lavoratori disabili tra le cooperative lombarde
L'aumento del 67% dei dipendenti disabili impiegati nelle imprese cooperative è stato al centro della prima conferenza regionale della cooperazione in Lombardia
Il sistema a delle cooperative lombardo resiste e continua a crescere l’impiego di persone affette da disabilità. I dati di Unioncamere rielaborati da Polis Lombardia mostrano infatti la diminuzione delle cooperative con zero addetti e un aumento del 67% dei lavoratori disabili. Ciò che contribuisce maggiormente a questo risultato sono le necessità delle grandi aziende, che spesso ricorrono alle cooperative per rispettare gli obblighi di legge.
Infatti, con l’emanazione del decreto legislativo Job’s act, dal 1° gennaio 2018 è diventato obbligatorio per le aziende con più di 14 dipendenti assumere un certo numero di persone affette da disabilità. In particolare: le imprese tra i 15 e i 35 dipendenti devono avere almeno un lavoratore disabile, quelle che vanno dai 36 ai 50 ne devono avere 2, mentre le imprese con oltre 50 dipendenti devono avere un numero di impiegati disabili pari al 7% dei posti disponibili. Su circa 18.600 imprese cooperative registrate in Lombardia (che compongono il 13% del totale italiano), il numero più alto si trova in provincia di Monza e Brianza, e di Bergamo. Per quanto riguarda il comparto, quello maggiormente interessato è il magazzinaggio e trasporto (18%).
«La cooperazione – ha detto Alessandro Mattinzoli, assessore regionale per lo sviluppo economico, nel corso della prima conferenza regionale della cooperazione in Lombardia – è un modello ancora attuale ma che, per vincere la sfida dell’innovazione, deve saper cogliere i punti di fragilità, senza però perdere il suo Dna, che è la diffusione del benessere in tutto il tessuto sociale». «Il ruolo delle cooperative – ha aggiunto Fabio Rolfi, assessore regionale per agricoltura, alimentazione e sistemi verdi – è importante anche nel comparto agroalimentare. Le cooperative lavorano circa il 60% del latte lombardo e in vista del prossimo Piano di sviluppo rurale dialogheremo con loro per affrontare i temi di sostenibilità ambientale, visione di filiera e sburocratizzazione».
«Il vasto e ricco mondo della cooperazione – ha fatto sapere Melania Rizzoli, assessore all’istruzione, formazione e lavoro – è interessante soprattutto per l’inserimento lavorativo delle persone più fragili, che è una grande opportunità». «La cooperazione sociale – ha concluso Stefano Bolognini, assessore per le politiche sociali – rappresenta un importante fenomeno economico e sociale, che si traduce nella capacita’ di dare risposte concrete ai bisogni espressi dai nostri territori».
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