Dieci Comuni chiedono a Coinger di fermarsi. E non è questione di partito
Stasera l'assemblea dell'ex consorzio: ampio il fronte contrario alla tariffa puntuale, con posizioni politiche anche molto diverse
È stata la sera dei No, per Coinger. Dopo il primo gruppo di martedì, nella serata di mercoledì molti Comuni si sono espressi chiedendo uno stop alla tariffa puntuale di bacino.
I consigli comunali di diversi Comuni hanno votato mozioni che chiedono di fermarsi, almeno in questa fase. Non è questione di partito, nel senso che nel fronte dei critici ci sono amministrazioni civiche, altre orientate più al centrosinistra, altre trainate dalla Lega. Mentre a volte l’opposizione si è astenuta o ha votato contro, rappresentando “colori” politici diversi.
«Non c’è nessun dato certo, per questo noi vorremmo un rinvio della tariffa puntuale di bacino» dice Barbara Chiaravalli, consigliere di maggioranza (a trazione Lega) a Cavaria con Premezzo, dove il consiglio si è invece diviso nettamente tra amministrazione e opposizione. Ma questo vuol dire che c’è spazio per la tariffa puntuale di bacino? «Per noi non è una questione di bilancio, vorremmo un servizio più adeguato. Non vogliamo prendere decisioni drastiche, speriamo nella comprensione da parte di Coinger».
Diversa la posizione della minoranza, rappresentata da due diverse liste civiche: «Capiamo alcune obiezioni, il numero di Comuni che hanno contestato indica che qualcosa è stato sottovalutato» premette Renato Bordoni. «Abbiamo ritenuto comunque che si debba partire: una volta partiti si può chiarire con la stessa Coinger». Dal punto di vista finanziario, Bordoni ritiene che la partecipazione pubblica nella società sia una garanzia per arrivare a decisioni condivise, in particolare nello scenario attuale in cui i Comuni “critici” sono molti.
L’aspetto della gestione finanziaria è stato invece ripreso come tema centrale a Carnago, come aveva chiarito anche l’assessore Vezzani. Dalle file dell’opposizione la civica Visione Comune si è espressa in senso contrario, considerando «miope» la scelta di fare un passo indietro su una partita – quella della gestione dei rifiuti – che è per sua natura sovracomunale. La Lega – qui in minoranza – si è astenuta. È stato approvato anche un emendamento che chiede un piano di azioni locali per la sensibilizzazione di riduzione dei rifiuti.
Anche Bodio Lomnago ieri sera, mercoledì 20 novembre, ha bocciato il progetto di Coinger. Contraria invece l’opposizione che ha dato parere negativo alla scelta della maggioranza: «Mi dispiace molto che la minoranza non abbia colto il senso della nostra decisione- ha spiegato il sindaco Eleonora Paolelli. «Noi ci fidiamo di Coinger, è un’azienda sana, non prendiamo neppure in considerazione l’ipotesi di uscire della società. Ciò non toglie che io voglia fare una scelta prudenziale da buon padre di famiglia: questa sera ascolteremo la proposta alternativa dell’amministratore unico Fabrizio Taricco; vedremo se si tratta di una strada più praticabile rispetto a quella della tariffa puntuale di bacino. Noi siamo per una sperimentazione che preveda in mantenimento dei tributi all’interno del Comune. Sappiamo che la misurazione dei rifiuti sarà il futuro della raccolta differenziata ma vogliamo arrivarci per gradi, senza forzature. Non vogliamo mettere i cittadini con le spalle al muro».
Ad Azzate la maggioranza (civica con orientamento al centrosinistra) ha dato mandato per portare in assemblea la posizione contraria alla tariffa puntuale di bacino; astenuta invece l’opposizione (Lega e civica Insieme per Azzate). A Buguggiate la Lega ha espresso voto contrario. Anche a Oggiona con Santo Stefano è emersa posizione critica.
Prima ancora si erano espressi in senso critico anche Gazzada Schianno e Brunello.
Oltre che la tariffa puntuale di bacino, in assemblea è stato chiesto infatti di mettere ai voti anche la presidenza, attualmente affidata a Giorgio Ginelli.
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